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Elezioni, il centrosinistra è avanti. Enzo Bianco a un passo dalla vittoria. Crocetta gongola ma l’Udc scalpita. Spoglio, una vergogna: caso a Messina

PALERMO, 10 GIUGNO 2013 – Il centrosinistra canta già vittoria, forte soprattutto delle previsioni su Catania, dove il candidato Enzo Bianco ha definito “incolmabile” il proprio vantaggio sugli avversari. Al suo fianco un gongolante Rosario Crocetta. 

 

“Catania ha scelto di tornare alla pulizia, all’onestà, alla speranza – ha detto Bianco -. Non ci sono ancora i dati definitivi ma so di essere in vantaggio, ben oltre il 50 per cento, in tutti i quartieri della città. Una vittoria politica di enorme valore, perchè è il successo di una coalizione che ha visto insieme il centro e la sinistra moderata”.

 

Una vittoria, quella di cui parla il candidato al Palazzo degli Elefanti, che ancora non è sostenuta dai risultati ufficiali. Ma Bianco ha fatto riferimento a informazioni  che gli arrivano direttamente dai seggi secondo cui sarebbe in vantaggio in quasi tutti i quartieri e avrebbe la vittoria al primo turno in tasca. 

 

Un grazie particolare il candidato del centrosinistra lo ha dedicato al presidente della Regione, Rosario Crocetta, presente al comitato elettorale: “Catania risorgerà – ha detto il governatore – perchè con Bianco proseguirà la rivoluzione che sta salvando la Sicilia, impedendo il dilagare del degrado sociale”.

 

Un centrosinistra galvanizzato da un risultato cha appare complessivamente favorevole ovunque. “Vinciamo in tutti i capoluoghi siciliani al voto”, annuncia Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd. “È stata premiata la nostra rivoluzione”, dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta.

 

“I risultati sono ottimi in tutte le città – prosegue Lupo – e questo traguardo dipende soprattutto dalla sintonia con il Governo regionale. I colleghi di partito che continuano a fare polemiche inutili dovrebbero invece concentrarsi sulla campagna elettorale che precederà gli eventuali ballottaggi”.

 

Una strigliata a tutti quegli esponenti del Pd, tra cui i parlamentari regionali Antonello Cracolici e Fabrizio Ferrandelli, che avevano chiesto a gran voce, subito dopo le elezioni amministrative, una verifica di maggioranza e un conseguente rimpasto di giunta.

 

“Il successo del Pd e del Megafono ci devono portare a ripensare la forma partito in direzione di una federazione. Il Pd deve contaminarsi con i movimenti, non c’è altra strada. Le polemiche poi – aggiunge Crocetta – appartengono soltanto a chi non ha capito cosa sta realmente accadendo in Sicilia”.

 

Ma l’Udc, attraverso il vice segretario regionale, rilancia: “Dal voto siciliano sta emergendo un’Udc rafforzata, in grado di rappresentare l’unico vero valore aggiunto di una coalizione di centrosinistra tradizionale dalla quale resta distinta. Il risultato – prosegue – conferma la necessità di aprire, dopo il ballottaggio, una discussione per consolidare le ragioni dell’alleanza e rilanciare l’azione amministrativa del governo regionale”.

 

Il presidente della Regione ha, inoltre, teso di nuovo la mano al Movimento 5 Stelle. Ma Giancarlo Cancelleri, capogruppo del M5S all’Ars, risponde tiepidamente: “Se si trovano dei punti programmatici comuni…”.

 

E, in merito alle voci che danno il Movimento 5 Stelle in netta flessione rispetto alle elezioni precedenti, Cancelleri dice: “Probabilmente sono stati commessi degli errori di comunicazione ma non hanno pesato le defezioni. Serve tuttavia una seria riflessione sui dati della città più grandi. Se il dato di Catania dovesse essere confermato non supereremmo il 5 per cento”.

 

Poche le dichiarazioni a caldo degli esponenti del centrodestra, che probabilmente stanno aspettando i dati definitivi per commentare un risultato che li vede sconfitti: “Certamente si dovrà fare una riflessione – dice Dore Misuraca, coordinatore regionale del Pdl – ma è pur vero che le elezioni amministrative misurano soprattutto il gradimento per gli amministratori”.

 

Ma è clamoroso il flop della macchina elettorale siciliana. Dati ufficiali con il contagocce, uno stillicidio che francamente, nell’era di Internet, diventa inspiegabile e insopportabile. Trapelano poche notizie “vere”, riteniamo prudente non avventurarci in proiezioni tutt’altro che scientifiche, preferendo aspettare. 

 

Sono state necessarie quattro ore per avere i dati di affuenza alle urne di Catania e Messina, quattro ore senza neanche una sezione scrutinata nel sistema informatico degli Enti Locali della Regione, quello “ufficiale”.

 

Mentre i dati trapelano solo dalle singole sezioni, dall’Ufficio elettorale della Regione spiegano che i dati dell’affluenza alle urne di Catania e Messina hanno avuto uno stop di fronte alla difficoltà di due sezioni che hanno dovuto ricontare tutte le schede.

 

Ma soprattutto dalla Regione confermano che non era mai successo che a metà pomeriggio non si sia riusciti a dare ufficialmente il dato di alcuna sezione. Gli Enti Locali hanno già sollecitato le Prefetture ma è chiaro che qualcosa non ha funzionato nella comunicazione fra Comuni, Prefetture e Regione.

 

Il Comune di Messina ha addirittura scritto al prefetto Stefano Trotta per segnalare il ritardo con cui si sta procedendo allo scrutinio delle schede elettorali e il fatto che intorno alle 19, su venti comunicazioni pervenute, soltanto due erano esatte. “È di tutta evidenza – affermano i dirigenti comunali – che l’attività di vigilanza e controllo dei dati pervenuti e, soprattutto, la rettifica degli stessi, ha comportato un ritardo ed una disfunzione del servizio”. 

 

 

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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