Gela, ancora petrolio in mare: dalla Guardia Costiera un richiamo al Petrolchimico

di Redazione

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Gela, ancora petrolio in mare: dalla Guardia Costiera un richiamo al Petrolchimico

| venerdì 21 Giugno 2013 - 10:35

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GELA (CL), 21 GIUGNO 2013 – Ancora chiazze di idrocarburi nel fiume Gela, nella provincia di Caltanissetta. Le ha rilevate la guardia costiera di Gela che ha intimato ai vertici della Raffineria di intensificare le operazioni di bonifica.

 

Le chiazze sarebbero relative all’incidente avvenuto nelle settimane scorse all’impianto Topping 1. Da quel momento i controlli della Capitaneria di porto sono stati costanti dopo le operazioni di messa in sicurezza e bonifica disposte a causa dello sversamento di idrocarburi in mare dall’impianto della Raffineria di Gela.

I militari della guardia costiera hanno rilevato, sia ieri che mercoledì scorso, “la presenza di consistenti chiazze di idrocarburi – spiegano in una nota – in prossimità delle panne assorbenti poste a sbarramento del fiume Gela, in corrispondenza del ponte di via Generale Cascino. Ciò ha richiesto l’intervento di due piccole imbarcazioni in grado di navigare il fiume e di un autospurgo con i quali si è proceduto alla pulizia delle acque fluviali. Gli argini artificiali del fiume e le massicciate di scogli a pelo d’acqua sono risultate ancora pesantemente contaminati da idrocarburi che, sotto il sole cocente di questi giorni, stanno rilasciando in acqua chiazze e iridescenze a volte anche molto vistose”.

“Nel tratto del fiume a monte della confluenza dello stesso con il Canale A gli interventi effettuati – si legge sempre nella nota – appaiono in fase avanzata, non altrettanto nel tratto di oltre 700 metri che intercorre tra lo sbocco del Canale A e la foce del fiume. Per quanto emerso è stata sottolineata ai vertici della Raffineria di Gela l’esigenza di intensificare incisive e complete operazioni di pulizia delle aree ancora interessate al fine di ripristinare le naturali condizioni del fiume. A tale riguardo proseguiranno anche nei prossimi giorni le verifiche del caso a cura del personale della Capitaneria di Porto, intese ad accertare l’efficacia delle operazioni di volta in volta realizzate, nonché a riscontrare perduranti contaminazioni. Proseguono inoltre a ritmo serrato gli accertamenti tecnici ed investigativi delegati dall’Autorità giudiziaria per stabilire esattamente cause, dinamica e responsabilità dei fatti”.

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