Egitto, l’esercito lancia ultimatum a Morsi

di Redazione

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Egitto, l’esercito lancia ultimatum a Morsi

| lunedì 01 Luglio 2013 - 17:26

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ROMA, 1 LUGLIO 2013 – Sono arrivate le dimissioni di alcuni dei ministri più importanti del governo egiziano guidato dal presidente Morsi. Così il ministro del Turismo, quello delle Telecomunicazioni, il ministro dell’Ambiente, quello Risorse idriche e il titolare del dicastero delle Relazioni con il Parlamento hanno rassegnato le loro dimissioni con l’intenzione di volersi unire ai manifestanti. I titolari dei diversi ministeri hanno, inoltre, reso noto di essere contrari alla politica del governo.

 

Il ministro del Turismo Hisham Zazou , nei giorni scorsi aveva già reso nota la sua contrarietà alle politiche governative ed aveva reso noto il 18 giugno scorso la sua intenzione di rassegnare le sue dimissioni dopo che Morsi aveva nominato Adel El-Khayat governatore di Luxor. El-Khayat è uno degli esponenti del partito Sviluppo e Costruzione: organizzazione riconducibile ad al-Jamaa al-Islamiya, i cui militanti nel 1997 uccisero 58 turisti stranieri e quattro egiziani durante un attacco ai templi di Luxor.

 

Le dimissioni dei ministri sono parte della strategia di disobbedienza civile organizzata da Tamarodm Ribellione, per sfiduciare il presidente Morsi e chiedere elezioni anticipate. Intanto le organizzazioni e i partiti di opposizioni hanno lanciato un ultimatum a Morsi, in cui si chiede di lasciare il posto entro martedì, altrimenti, promettono, la “disobbedienza civile”. Attraverso un comunicato stampa pubblicato sul sito dei Tamarod si legge: ” Diamo a Mohamed Morsi tempo fino alle 17 di martedì 2 luglio per lasciare il potere e permettere alle istituzioni statali di preparare le elezioni presidenziali anticipat, martedì alle 17 sarà l’inizio di una campagna di disobbedienza civile”.

 

Anche l’esercito della nazione nord africana lancia il suo ultimatum al governo. I vertici delle forze armate danno 48 ore a tutte le forze politiche per rispondere alla richieste del popolo. In caso non siano rassegnate le dimissioni del presidente l’esercito si dice pronto a presentare una “road map” che verrà controllata in modo diretto dai vertici militari. La notizia è stata accolta con un boato che ha scosso l’intera piazza Tahrir. Ma i portavoce del movimento e dell’esercito hanno invitato i ribelli a rimanere in piazza in modo pacifico fino alle dimissioni del presidente Morsi.

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