Categorie: Cronaca

Borsellino quater, sui depistaggi parlano le donne dei falsi pentiti

CALTANISSETTA, 4 LUGLIO 2013 – Al Borsellino quater continua il racconto del presunto depistaggio che vede al centro del giro di falsi pentiti l’allora capo della Squadra Mobile Arnaldo La Barbera.

 

In aula Rosaria Bronzollino, ex moglie di Salvatore Candura, l’ex pentito che si è autoaccusato di avere rubato la Fiat 126 utilizzata come autobomba in via D’Amelio. Da lei arrivano alcune conferme delle dichiarazioni dell’ex marito che avrebbe “rischiato l’ergastolo” se avesse rivelato la falsità delle sue confessioni.

 

Fu la minaccia che gli avrebbero rivolto La Barbera e il funzionario di Polizia Vincenzo Ricciardi. Quando Candura fu arrestato per violenza sessuale avrebbe confidato alla donna che era stato costretto ad autoaccusarsi del furto e che era stato picchiato al momento dell’arresto nei locali della Squadra Mobile.

 

Che l’arresto di Candura per violenza sessuale fosse una scusa per i sospetti su un suo coinvolgimento nella strage lo ha confermato in aula anche Andrea Grassi, direttore della prima divisione dello Sco di Roma e nel ’92 era vicecommissario in servizio a Bologna e aggregato a Palermo.

Un’altra donna, Raffaella Accetta, ha invece parlato di Vincenzo Scarantino, altro falso pentito che dopo essersi innamorato della donna, che era sposata, la perseguitò per anni prima di accusare del furto della 126 un suo cugino, Gaetano Murana. L’uomo è stato scarcerato solo di recente dopo le indagini che hanno riaperto il processo sulla strage.

Prossima udienza il 18 luglio a causa dello sciopero degli avvocati che ha fatto saltare quella prevista il 9. La Corte ha sospeso i termini di prescrizione.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

Condividi
Pubblicato da
Redazione
Tags: depistaggiodonnemafiapentitiprocesso Borsellino quater