Cassa integrazione, a Palermo l’Inps lancia l’allarme: “Dal primo luglio i soldi sono finiti”

di Redazione

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Cassa integrazione, a Palermo l’Inps lancia l’allarme: “Dal primo luglio i soldi sono finiti”

| giovedì 04 Luglio 2013 - 14:48

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PALERMO, 4 LUGLIO 2013 – Mentre le piazze continuano a riempirsi di lavoratori che invocano la cassa integrazione o il suo prolungamento, dal presidente del Comitato provinciale Inps, Francesco Gioia, arriva un drammatico allarme.

 

Da quattro giorni l’Inps è “in scopertura”. Praticamente i soldi sono finiti. I 32 milioni di euro che il Ministero del Lavoro aveva finanziato si sono esauriti perché a Palermo il ricorso alla Cig è aumentato di più del cinquanta per cento.

 

Un dato record in Italia, visto che rispetto alla situazione nazionale, la crescita della Cig è più alta del 40 per cento. Ma Palermo è anche la peggiore rispetto alla pur drammatica situazione di tutta la Sicilia.

 

La prima speranza viene dai 108 milioni di Fondi Fas che deve sbloccare la Regione e 21 milioni di risorse aggiuntive. Profondo rosso anche sui dati indicatori della situazione economica. Contrazione del volume di affari del cinquanta per cento, prodotto interno lordo crollato in quattro anni dell’otto per cento, e disoccupazione a Palermo nel 2012 al 20 per cento.

 

“La situazione è drammatica”, dichiarano Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Pino Franchina, della Uil Sicilia, commentando gli ultimi dati dell’Inps. “In Sicilia ci sono sempre meno posti di lavoro, aumenta la disoccupazione e cresce il ricorso alla Cassa integrazione. Il presidente Crocetta – concludono – deve intervenire, attivando subito un tavolo di confronto con i sindacati”.

 

E Franchina aggiunge: “Sino ad oggi non abbiamo ottenuto risposte concrete dall’assessore Bonafede. Non abbiamo visto alcuna regia che convogli la spesa in termini di priorità, efficacia, contrasto agli sprechi. Piuttosto abbiamo rilevato inadeguatezza degli interventi e una dispersione delle risorse. E tutto questo a dispetto della crescente povertà e della pesante perdita di posti di lavoro. Per questo chiediamo, ancora una volta, un confronto urgente con il presidente Crocetta”.

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