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Marina di Ragusa, materiali scadenti e evasione fiscale: nuova inchiesta sul porto turistico

RAGUSA, 4 LUGLIO 2013 – Una nuova inchiesta sulla costruzione del porto turistico di Marina di Ragusa. Le indagini stavolta partono da una grossa evasione fiscale ma poi si allargano all’intera costruzione del porto.

 

La Guardia di Finanza ha accertato un’evasione dell’Iva per circa otto milioni di euro che coinvolge le società incaricate di costruire il porto. Ma le indagini disposte dal procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia hanno anche accertato una serie di irragolarità che riguardano la costruzione dello scalo marittimo.

 

Il responsabile unico del procedimento non avrebbe provveduto a rescindere il contratto malgrado l’inadempienza di una delle ditte. Il risultato: al porto è stato utilizzato materiale scadente ed in quantità non adeguate e alcune opere realizzate risulterebbero difformi rispetto al progetto.

 

Sul porto di Marina di Ragusa aveva indagato anche la Direzione Investigativa Antimafia. In aprile i Carabinieri avevano arrestato alcuni componenti della “Stidda” e di “Cosa nostra” che avrebbero estorto il “pizzo” alle ditte costruttrici.

 

  

 

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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