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Un marea umana a difesa delle donne in piazza Tahir

ROMA, 4 LUGLIO 2013 – Tante sono le notizie che arrivano negli ultimi giorni dall’Egitto. La più sconcertante è quella diffusa da Human Rights Watch:”101 casi di violenza sulle donne in 5 giorni”. 

 

Violenze fisiche, sessuali, aggressioni, abusi. Catene di ferro, bastoni, sedie, coltelli sono solo alcune delle armi usate. Tanti sarebbero “i motivi” alla base di queste violenze. Uno su tutti un vago tentativo di tenere lontane le donne dalla vita politica e dai loro stessi diritti, privandole della libertà di esprimere le proprie idee, scendendo in piazza a protestare.

 

Le donne che hanno denunciato sono però solo 19. Perché nella società patriarcale egiziana lo stupro è considerato innanzitutto un disonore per chi lo subisce. Un muro di omertà che condanna le donne di piazza Tahir a subire in silenzio. Addirittura, come riporta Giulia Siviero in un articolo de Il Post, alcuni membri del Comitato per i diritti umani del Consiglio della Shura, la camera alta del parlamento egiziano, hanno attribuito la responsabilità delle aggressioni alle donne stesse, che secondo loro non dovrebbero prendere parte alle proteste: “Immischiandosi in questo genere di situazioni, la donna ha il 100 per cento della responsabilità”.

 

Ma a farle scudo in un grande abbraccio sono stati un centinaio di uomini e donne che hanno messo in piedi una protesta dentro la protesta. Volontari delle ¬associazioni egiziane che lottano contro le violenze, nate negli ultimi anni a difesa delle donne, si sono stretti attorno a loro per proteggerle da ulteriori violenze.

 

Ma alzare altri muri, anche se umani, non serve. Andrebbero abbattute certe barriere prima di tutto culturali, etiche e morali che hanno costruito le loro fondamenta nell’indifferenza, nel pregiudizio e nell’ignoranza. La nostra prima tra tutte. Perché non possiamo più pensare che sia problemi che non ci interessano e distogliere lo sguardo dopo un breve cenno di disgusto. Così non basta.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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