ROMA, 4 LUGLIO 2013 – La Santa sede ha pubblicato il bilancio d’esercizio delle attività sul suo territorio relativo al 2012. La Chiesa di Roma conclude l’anno con valori positivi registrando un utile di 2.185.622 euro, mentre la Città del Vaticano ha concluso con un utile di 23.079.000, un milione in più dell’anno precedente. Lo comunica la prefettura degli Affari Economici della Santa Sede (PAESS) attraverso un comunicato del Consiglio dei cardinali che ha approvato i conti vaticani del 2012.
Il bilancio è consultabile sul sito www.paess.va e quest’anno è suddiviso in quattro aree: Curia (Santa Sede), Vaticano (Governatorio), Carità e Pastorale. Tra le spese figurano costi importanti come quelli del personale che rappresentano il 62 per cento delle uscite del Vaticano e che contano 2.823 unità. Inclusi anche i costi per il pagamento dell’Imu e dei mezzi di comunicazione sociale che hanno portato da 10 a 15 milioni di euro, la spesa corrente.
Come riporta IlSole24ore, il bilancio ha evidenziato un decremento dell’Obolo di San Pietro, ovvero delle offerte dei fedeli, che è passato da 69.711.722 di dollari del 2011 a 65.922.637, come, del resto, calano anche le donazioni provenienti dalle diocesi sparse in tutto il mondo. Dalle comunità cattoliche di tutto il mondo la raccolta di denaro è passata da 32.128.675 di dollari a 28.303.239. Una diminuzione rilevante anche i contributi alla Santa sede dagli Istituti di Vita Consacrata, Socierà di Vita Apostolica e Fondazioni del 5,09.
Fondamentale negli equilibri economico finanziari del Vaticano, sembra essere la partecipazione dell’Istituto per le Opere di Religione (Ior) che ha contribuito con 55.000.000 di euro ai bilanci della Santa Sede. Questa cifra comprende, tra le altre, elargizioni di minore entità per il Fondo Amazzonia, il Fondo San Pro orantibus, Fondo San Sergio e per la Commissione per l’America Latina.
Il Consiglio dei Cardinali guidato da Tarcisio Bertone ha manifestato la propria gratitudine per “il sostegno dato al ministero universale del Santo Padre”. Inoltre, i cardinali e lo stesso Papa Francesco hanno chiesto una riforma diretta alla riduzione dei costi i gestione della struttura complessa e globale guidata dal Vaticano ed a una programmazione attenta e più sicura dell’attività economica e finanziaria della Chiesa.
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