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Voto di scambio, indagati Raffaele e Toti Lombardo. L’ex governatore si difende: “Accuse infondate”

CATANIA, 9 LUGLIO 2013 – Avrebbero promesso assunzioni in cambio di voti: questa l’accusa per l’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e il figlio Salvatore, deputato all’Ars. La Procura di Catania ha notificato loro gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

La notizia è stata diffusa dalla Procura di Catania. I magistrati ipotizzano che l’ex governatore e il figlio Toti abbiano promesso a Ernesto Privitera e Angelo Marino, in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali, un posto di lavoro per Giuseppe Giuffrida e  per lo stesso Marino. Giuffrida fu effettivamente assunto il 18 marzo 2013.

 

Privitera, Marino e Giuffrida sono adesso indagati insieme a Raffaele e Toti Lombardo.

 

Salvatore Federico Lombardo, detto ‘Toti’, è stato eletto alle regionali siciliane di fine ottobre scorso nel partito del padre, il Partito dei siciliani-Mpa. 

 

Raffaele e Toti Lombardo sono stati interrogati, ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ai Lombardo si è arrivati in seguito a intercettazioni che puntavano a chiarire certi rapporti con la politica, ma le indagini sono partite dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaetano D’Aquino che avrebbe raccontato episodi di voto di scambio a Catania. Le indagini della Squadra mobile sono coordinate dal sostituto procuratore Rocco Liguori.

 

Il voto di scambio contestato ai due esponenti del Partito dei siciliani-Mpa sarebbe avvenuto, almeno in un caso, in merito a un’assunzione presso la Ipi srl, un’associazione temporanea di imprese che ha al suo interno anche la Oikos, società che si occupa della raccolta di rifiuti.

 

“Sono rammaricato per questo avviso di garanzia – ha detto l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo – anche perchè si sarebbe potuto agevolmente accertare che Giuseppe Privitera è mio sostenitore da prima di nascere, nel senso che il padre appoggiò mio padre alle Comunali di Catania del 1970. È sempre stato impegnato ininterrottamente al mio fianco. Nessuno scambio, quindi, nessuna interessata ‘conversione'”.

 

“Certo, però, una soddisfazione voglio prendermela – ha concluso Lombardo – da cittadino e da elettore: e cioè che dall’esito della complessa indagine si sono rivelate infondate le voci circa cambi di partito e di candidati legati all’elargizione di assunzioni, di somme di denaro, di prestazioni di varia natura”. 

Redazione

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