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Milly Giaccone torna a lavoro a Villa Sofia, polemiche sulle norme per le vittime di mafia

PALERMO, 11 LUGLIO 2013 – Torna in servizio a Villa Sofia Milly Giaccone. Lo ha reso noto Sonia Alfano, presidente del Crim e dell’Associazione nazionale familiari vittime di mafia.

 

Era rimasta impigliata nella burocrazia delle leggi, per giunta in quelle che riguardano la tutela delle vittime della mafia, Milly Giaccone, figlia del medico legale Paolo, ucciso dalla mafia l’11 agosto del 1982, mentre a Palermo il Prefetto era Carlo Alberto Dalla Chiesa.

 

La mafia non perdonò al padre la decisione di non “ritoccare” una perizia che poi costò l’ergastolo ad un killer. Alla professionista, dopo un primo via libera, era stato revocato il pensionamento anticipato.

 

“Siamo entusiasti – dichiara Sonia Alfano – per il primo risultato, sebbene la strada per una risoluzione definitiva di questa incresciosa situazione sia ancora lunga. Ringraziamo il viceministro all’Interno Filippo Bubbico per il suo impegno, che siamo certi non si esaurirà qui. Continueremo tutti insieme a lavorare affinchè il certificato che nel 1983 dichiarava il professore Giaccone vittima del terrorismo mafioso venga ripristinato e ci batteremo fino in fondo per l’equiparazione di diritti e benefici di legge tra vittime di mafia, del terrorismo mafioso e del dovere. Queste discriminazioni assurde devono avere fine”.

Redazione

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