La mafia investe su immobili e aziende. I nuovi affari di Cosa nostra portati alla luce dalle Fiamme Gialle

di Redazione

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La mafia investe su immobili e aziende. I nuovi affari di Cosa nostra portati alla luce dalle Fiamme Gialle

| venerdì 26 Luglio 2013 - 13:51

Guardia di finanza, mafia, Palermo, aziende, Confcommercio, Confindustria

PALERMO, 27 LUGLIO 2013 – La mafia continua a investire su immobili e aziende. A fotografare il fenomeno sono i dati del comando provinciale di Palermo della Guardia di Finanza.

 

Considerato tutto il 2012 e i primi cinque mesi del 2013 il valore dei beni sequestrati dal Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata), è di un miliardo e 152 milioni di euro. In particolare, su 919 beni sequestrati dalle Fiamme gialle, 619 sono appartamenti, ville e terreni, 180 sono auto e natanti, ben 120 sono le aziende. I sequestri relativi alla unità immobiliari e agli automezzi ammontano a 118 milioni e 500 mila euro al mese, cui si aggiungono 22 milioni di euro di disponibilità finanziarie (rapporti di conto corrente, depositi titoli, libretti di risparmio, polizze assicurative altri prodotti finanziari).

 

Ma il dato più preoccupante sono i sequestri relativi ad aziende, che corrispondono a più di un miliardo di euro. Una cifra importante che racconta di una presenza ancora significativa di Cosa Nostra nei meccanismi economici della provincia e in settori specifici della sua vita economica, quali la grande distribuzione o il settore turistico-alberghiero e quello energetico. Sul fronte della grande distribuzione sono 14 le aziende a cui sono stati apposti i sigilli, per un valore complessivo di 640 milioni di euro. Per il settore energetico-ambientale i sequestri ammontano invece a 283 milioni di euro.

 

“I dati ci indicano che la presenza di attività economiche direttamente riconducibili alla mafia o a soggetti vicino alla mafia ha un valore che è ancora importante – ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Stefano Screpanti, nel corso di un forum nella redazione dell’agenzia Italpress – ma i colpi inferti, grazie alla determinante collaborazione dell’autorità giudiziaria palermitana, alla criminalità organizzata e ai suoi interessi economici sono stati molto significativi, in un quadro in cui c’è ancora tuttavia molto da lavorare”.

 

Un impegno per la legalità, sottolinea Screpanti, che si avvale anche della sinergia con Camera di Commercio, Confcommercio, Confindustria e con le altre associazioni datoriali e imprenditoriali: “Un modello – afferma – che potrebbe essere esportato anche altrove, possibile grazie ad una maturata sensibilità del mondo delle associazioni negli ultimi anni”.

 

Una collaborazione che riguarda altri versanti dell’impegno quotidiano delle Fiamme Gialle: la lotta all’evasione e il controllo della spesa pubblica, ad esempio, a cominciare dall’utilizzo di fondi europei e risorse pubbliche, come dimostrano le recenti inchieste sugli sprechi e le frodi nel campo della formazione professionale.

“Su questo fronte impieghiamo le stesse risorse che utilizziamo per il contrasto all’evasione fiscale”, spiega Screpanti. “Nel gruppo tutela spesa pubblica sono impegnate 80-90 persone. È un settore complesso con indagini molto elaborate che richiedono soprattutto professionalità e impiego di tecnologia e soprattutto competenza sulle norme”.

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