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Revoca del 41 bis al boss Bernardo Provenzano: parere favorevole dei pm, negativo per la Direzione Nazionale Antimafia

ROMA, 26 LUGLIO 2013 – Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis per il capomafia Bernardo Provenzano.

 

Il parere, che ora andrà al ministro della Giustizia, che decide sulle applicazioni del regime carcerario duro, era stato sollecitato dal legale del boss dopo il nuovo aggravarsi delle condizioni del padrino di Corleone. 

 

Secondo il bollettino medico di ieri, Provenzano, ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma dagli inizi di giugno, è ”vigile solo se stimolato. Il suo eloquio non è comprensibile, quando è presente”. I sanitari avevano parlato di “parametri vitali ai limiti”.

 

Le tre procure hanno preso atto che le condizione di salute di Provenzano, non più in grado di interloquire in modo compiuto, vanificherebbe lo scopo del 41 bis che è quello di impedire ai capi mafia di dare ordini e mantenere rapporti con i mafiosi in libertà. I pareri delle tre procure, competenti in quanto loro era la proposta di applicazione del carcere duro, sono stati inviati al dipartimento del’amministrazione penitenziaria che istruirà il procedimento che verrà poi sottoposto al ministro della giustizia, titolare a disporre i provvedimenti di applicazione del carcere duro.

 

“Le Procure hanno deciso sulla base di un’istanza che io ho fatto a febbraio – dice l’avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del boss Bernardo Provenzano – dopo avere visionato le perizie che stabilivano l’incapacità di Provenzano. Quello dei pm è un parere adottato in base alla legge e tranne se si modifica il codice non credo si possano fare obiezioni. D’altro canto – ha aggiunto il legale – nel nostro Paese un doppio canale detentivo non è costituzionale. Il 41 bis va applicato ai soggetti socialmente pericolosi. Provenzano è in stato semi-vegetativo e non credo possa ritenersi tale”.

 

“Siamo indignati, scandalizzati e pronti ad andare in via dei Georgofili sotto il solleone a chiedere attenzione per i nostri figli ammazzati e resi invalidi”. dice, in una nota, la presidente dell’Associazione dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli.

 

La Direzione Nazionale Antimafia (DNA) ha dato invece parere negativo sulla revoca del 41 bis al capomafia. Per la Procura nazionale Antimafia le condizioni del boss descritte dai medici non sarebbero infatti così gravi. Finché è detenuto Provenzano, secondo la DNA, deve restare in regime di carcere duro per evitare contatti indebiti con l’esterno. Inoltre, sempre secondo la Direzione Nazionale Antimafia, l’eventuale revoca del 41 bis non comporterebbe modifiche nell’assistenza sanitaria che il boss sta ricevendo dall’amministrazione penitenziaria. 

 

Il fascicolo è ora nelle mani del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che dovà esprimersi e inviare tutto al ministro di Giustizia: solo il Guardasigilli può esprimersi, infatti, sull’applicazione del 41 bis. 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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