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Irpef, le scelte confusionarie del governatore

PALERMO, 27 LUGLIO 2013 – Approvare in Giunta regionale e firmare una delibera per l’aumento dell’Irpef e poi rimangiarsi tutto dopo qualche giorno (o meglio tentar di farlo… non c’è, infatti, alcun atto concreto, sicché permangono gli effetti della deliberazione di approvazione del disegno di legge), appare davvero emblematico della confusione che regna a Palazzo d’Orleans.

Non si tratta di enfatizzare un singolare atteggiamento contraddittorio ed autoassolutorio (purtroppo ormai divenuto imperante, basti pensare a tematiche come la sanità ed il Muos), sicché con totale disinvoltura si possono adottare atti, salvo poi a criticarli come se li avesse approvati qualcun altro. Ma quel che è più grave è che la vicenda evidenzi la superficialità con la quale si gestiscono i rapporti finanziari con lo Stato.

 

Qualche dettaglio a chi vuol comprendere di più (scusandomi per qualche dettaglio giuridico). La scelta (evidentemente penalizzante) di far pagare gli oneri finanziari dei pagamenti alle imprese ai contribuenti delle Regioni a statuto speciale (oltre 2/3 dei quali vivono nel Sud) è del Governo statale.
L’art. 11, comma 12 del dl 73/2013 introduce il comma 3 ter al d.l. 35/2013 conv dalla l. 64/2013 (Disposizioni in materia di addizionale regionale all’IRPEF nelle Regioni a statuto speciale) e prevede che ” 1. Al fine di consentire la predisposizione delle misure di copertura finanziaria degli oneri derivanti dal rimborso delle anticipazioni di liquidità di cui agli articoli 2, comma 3, lettera a) e 3, comma 5, lettera a), le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano ……, a decorrere dall’anno 2014, possono maggiorare fino ad un massimo di 1 punto percentuale l’aliquota base dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche…. “.

Ebbene cosa ha fatto il Governo Crocetta per contrastare questa pretesa, che risulta assurda (nulla debbono pagare i concittadini della Lombardia o della Calabria, ad esempio)? Una mozione in conferenza delle Regioni, un ricorso in Corte costituzionale… una conferenza stampa, un semplice documento di protesta? Niente di niente. E si tratta di un d.l. di oltre un mese fa, già evidentemente all’esame della Conferenza delle Regioni e del Parlamento. Poi seguita dalla deliberazione del Governo regionale allegata.

Non è con una scomposta conferenza stampa come quella di ieri che si risolve il problema, né lo risolverebbero le dimissioni dell’Assessore all’Economia, pubblicamente sbugiardato per aver applicato una norma dello Stato, ma soltanto recuperando il ruolo nel confronto dello Stato. Occorre che Governo regionale e le forze politiche che lo sostengono facciano loro parte nel rivendicare le prerogative statutarie e l’autonomia finanziaria, ma – invero – dovrebbero prima sapere appieno di che si tratta….

Purtroppo Crocetta e con lui gran parte della politica siciliana – e con l’ausilio di qualche interessata associazione datoriale –  hanno intrapreso la strada di chi cerca aderenze a Roma per affrontare problemi che non è capace di risolvere, magari con l’auspicio di qualche positivo ‘ritorno’ a breve, ma svilendo l’autonomia finanziaria e praticando l’atteggiamento di confronto con lo Stato che, nella più classica della metafore regionaliste, e’ definito del  ‘cappello in mano’.

Esempio emblematico: la surrettizia attuazione che è stata data all’art. 37 dello Statuto nell’ultima finanziaria regionale, con la quale ci guadagna solo lo Stato… ma era una delle condizioni per chiudere un bilancio sgangherato (e che, anche per la Corte dei conti, rimane in disequilibrio). Ma così è stato con buona pace delle aspettative dei siciliani, depauperati di risorse già loro… e cosa fa Crocetta per uscire dal guaio dell’aumento delle tasse nel quale è finito? Invoca minori trasferimenti dallo Stato… ancora?

Nulla di nuovo, nè di ‘rivoluzionario’ – per carità – rispetto alle vecchie pratiche di alcune stagioni della storia della nostra martoriata Regione… solo che in quel cappello, adesso, ci sono tracce di gel e la situazione economica è di gran lunga deteriorata.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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