Unione delle Province: “Servono subito 87 milioni per chiudere i bilanci e pagare gli stipendi”

di Redazione

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Unione delle Province: “Servono subito 87 milioni per chiudere i bilanci e pagare gli stipendi”

| mercoledì 31 Luglio 2013 - 13:11

Giovanni Avanti, Urps, bilancio 2013, Province, servizi essenziali

PALERMO, 31 LUGLIO 2013 – Servono 87 milioni di euro per poter chiudere i bilanci delle nove Province del 2013 ed evitare enormi danni a migliaia di lavoratori e cittadini siciliani. Lo ha affermato il presidente dell’Urps (Unione regionale province siciliane) Giovanni Avanti.

“I gravi errori di valutazione di Governo e Parlamento siciliano iniziati a marzo con l’approvazione della legge di riforma delle Province e proseguiti ad aprile con l’approvazione del bilancio regionale, rischiano adesso di provocare enormi danni a migliaia di lavoratori e cittadini siciliani”, ha detto Avanti, che denuncia l’attuale situazione in cui versano le nove Province, alle prese con una crisi finanziaria che mette a repentaglio il pagamento degli stipendi e l’erogazione di servizi essenziali come quello scolastico.

“Il pericolo che l’Unione province aveva paventato nei mesi scorsi – sostiene Avanti – sta purtroppo diventando realtà. Una legge di riforma partorita in fretta, sotto una spinta emozionale e senza un’attenta valutazione, accompagnata da un taglio netto dei trasferimenti come se le Province fossero già state abolite, sta creando un caos incredibile. La Regione sta riuscendo nell’impresa di mandare in dissesto enti che hanno sempre avuto bilanci sani, considerandoli ormai estinti come se questi enti non dovessero nel frattempo continuare a pagare gli stipendi e fornire i servizi di loro competenza”.

“Forse – aggiunge Avanti – il presidente Crocetta pensava che commissariando le Province avrebbe risolto tutto, ma adesso i nodi sono venuti al pettine e dopo avere creato il problema non si può liquidare la questione comunicando che mancano le risorse. Né la soluzione può essere certamente una norma transitoria che trasferisca le competenze delle Province ad altri soggetti. Una follia istituzionale che porterebbe ad un blocco di attività e servizi essenziali. Sarebbe la prosecuzione di un percorso di irresponsabilità istituzionale avviato nei mesi scorsi ma che adesso rischia davvero di assumere contorni drammatici per i 6500 dipendenti delle nove Province siciliane, per i dipendenti delle società partecipate, per i docenti del Liceo Linguistico di Palermo, per i Consorzi Universitari, per tutti gli studenti degli istituti superiori, per gli studenti disabili che non potranno più usufruire dei servizi di trasporto e assistenza”.

“I conti sono presto fatti. Per chiudere il bilancio 2013 le nove Province avrebbero bisogno di 87 milioni. Si risolva al più presto questo grave aspetto finanziario e nel contempo si acceleri sul fronte della riforma, per la quale sono al lavoro quattro tavoli tematici. L’Unione Province siciliane ha formulato le proprie proposte – ha concluso Avanti – che vanno in direzione dell’istituzione delle tre città metropolitane e di un numero ristretto di liberi consorzi per accorpare funzioni su servizi essenziali quali rifiuti, acqua, scuola e viabilità”.

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