Sel Palermo non crede a Crocetta: “Impensabile che Radiomarelli possa investire a Termini Imerese”

di Redazione

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Sel Palermo non crede a Crocetta: “Impensabile che Radiomarelli possa investire a Termini Imerese”

| lunedì 05 Agosto 2013 - 09:33

di trapani simone palazzotto erasmo

PALERMO, 5 AGOSTO 2013 – “Crocetta ci sta di nuovo prendendo in giro sulla questione di Termini Imerese”. La denuncia arriva dal coordinatore provinciale di Sel Palermo, Simone Di Trapani. “La Radiomarelli è da anni che non produce più nulla, etichetta soltanto i prodotti di altri”.

 

“Se un paio di anni fa non fu troppo difficile capire che l’interesse della Dr Motors, quantomeno un marchio automobilistico, era una mera operazione speculativa – dice Di Trapani (nella foto con il deputato Sel, Erasmo Palazzotto) – non comprendo come oggi si possa guardare con speranza all’interessamento della Radiomarelli SA. è bastata una superficiale ricerca per capire, senza bisogno di guardare il fantomatico dossier che Rosario Crocetta dovrebbe presentare la prossima settimana, che quest’azienda non ha alcuna possibilità di rilanciare lo stabilimento Fiat e l’occupazione nel comprensorio”.

 

Il marchio Radiomarelli fu creato il 19 novembre 1929 per volontà di Giovanni Agnelli e di Bruno Quintavalle, presidente della Ercole Marelli, al fine di produrre e commercializzare apparecchi radiofonici in Italia. Nel 1939 Radiomarelli e Magneti Marelli furono tra i primi al mondo a produrre apparecchi televisivi elettronici. Il marchio Radiomarelli venne ceduto nel 1975 alla Seimart elettronica di proprietà statale. L’avventura della Seimart fu fallimentare e Radiomarelli cessò di esistere come realtà aziendale, sopravvivendo solamente come marchio. Dopo varie vicissitudini, il logo venne nuovamente ceduto nel 2003, e tornò in vita, destinato (al pari di altri marchi storici) all’etichettatura di prodotti multimediali d’origine asiatica.

 

“Oggi – spiega Simone Di Trapani – Radiomarelli etichetta, non produce, prodotti quali, chiavette USB, televisori Led, biciclette elettriche, ecc… Con tale curriculum diventa davvero complicato poter sperare che la Radiomarelli SA ed il suo presidente del Cda Saverio Ciampi possano rilanciare lo stabilimento termitano”.

 

“L’impegno di Radiomarelli sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese – attacca Di Trapani – sa tanto di manovra elettorale. Infatti, non è difficile immaginare che la promessa di una soluzione occupazionale per parte dei 2000 addetti Fiat, la cui cassa integrazione scade il 31/12, possa giovare elettoralmente, soprattutto se unita ad altre promesse irrealizzabili come la costruzione di un piccolo cantiere navale a Termini Imerese, a poche miglia nautiche da uno dei cantieri con i bacini più grandi d’Europa e senza i fondali adatti allo svolgimento di tale attività”.

 

“Io continuo a pensare – conclude il coordinatore provinciale di Sel Palermo – che non si possono più fare promesse campate in aria su di un comprensorio che sta implodendo socialmente ed economicamente”.

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