Antonino Agostino, a 24 anni dalla morte resta il mistero sull’omicidio

di Redazione

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Antonino Agostino, a 24 anni dalla morte resta il mistero sull’omicidio

| martedì 06 Agosto 2013 - 08:33

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PALERMO, 6 AGOSTO 2013 – Ha sacrificato la sua vita per lo Stato e dallo Stato non ha ricevuto giustizia. A ventiquattro anni dalla sua morte resta un mistero irrisolto l’omicidio di Antonino Agostino, poliziotto vittima della mafia insieme alla moglie Ida Castelluccio.

 

Agostino, il 5 agosto del 1989, stava andando a festeggiare il compleanno di sua sorella nella villa di famiglia a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo. Proprio davanti l’ingresso dell’abitazione, davanti agli occhi dei genitori, è stato colpito da una raffica di proiettili esplosi da un gruppo di sicari arrivati in motocicletta. Un solo colpo, invece, ha colpito la moglie, che era incinta: la donna si è trascinata fino al corpo del marito morente. Un omicidio barbaro, un delitto atroce, che rischia di rimanere senza neanche una condanna: né i mandanti, né gli esecutori materiali sono stati individuati, mentre il sigillo del “segreto di stato” è stato messo sull’inchiesta.

 

E sulla vicenda, restano ancora molti dubbi da chiarire. Antonino Agostino oltre che poliziotto, è stato anche agente dei servizi e un “cacciatore di latitanti”. Quando fu ucciso stava indagando sul fallito attentato a Giovanni Falcone all’Addaura del 21 giugno del 1989, quando sulla spiaggia a pochi passi dalla villa del giudice fu trovato un borsone con 58 candelotti di tritolo. Un’indagine che, con ogni probabilità, gli è costata la vita se è vero che dal suo appartamento furono fatti sparire documenti importanti su quanto aveva scoperto.

 

Nell’agosto del 2011 sono stati iscritti tra gli indagati per l’omicidio Antonio Daloiso, ex prefetto di Messina e Reggio Calabria ed ex capo di gabinetto dell’Alto commissariato antimafia, e Guido Paolilli, ex funzionario di polizia, ora in pensione, che svolse le indagini per l’omicidio. Quest’ultimo è indagato per favoreggiamento aggravato e continuato a Cosa nostra. Le indagini per mesi seguirono un’improbabile pista che conduceva a un delitto passionale.

 

Il padre, Vincenzo Agostino, in segno di protesta non ha più tagliato la barba fino a quando non verrà scoperta la verità sulla morte del figlio e della nuora.

 

“Dopo 24 anni ancora nessuna verità è stata accertata sul delitto dell’agente di Polizia Antonino Agostino”. Ha detto Sonia Alfano, presidente della Commissione Crim (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) del Parlamento Europeo e presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. “Un’attesa snervante e vana per una famiglia dilaniata dal dolore. Adesso basta: tutti noi familiari delle vittime innocenti siamo stanchi di elemosinare il nostro diritto alla verità e alla giustizia. Ne hanno diritto Enzo e Augusta, genitori di un vero servitore dello Stato, e ne ha diritto questo Paese che vede, ancora una volta, il vergognoso sigillo del segreto di Stato su una vicenda intorno alla quale gravitano evidentemente spregevoli interessi”.

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