Immigrati respinti a Malta: la petroliera Salamis arrivata al largo di Siracusa

di Redazione

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Immigrati respinti a Malta: la petroliera Salamis arrivata al largo di Siracusa

| mercoledì 07 Agosto 2013 - 08:35

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PALERMO, 7 AGOSTO 2013 – Sono arrivati a Siracusa i migranti respinti a Malta e da due giorni in attesa di una decisione da parte delle autorità maltesi. L’Italia ha accettato di accogliere gli immigrati salvati dalla nave cisterna Salamis, alla quale Malta ha rifiutato l’ingresso in porto.

 

Centodue persone, tra cui un bimbo di 5 mesi e quattro donne incinte, che erano state intercettate dalla petroliera battente bandiera liberiana lunedì, al largo delle coste libiche: erano alla deriva su un un gommone gravemente danneggiato. Per due giorni l’imbarcazione era rimasta ormeggiata al largo dell’isola, in acque internazionali.

 

L’Italia ha dato il suo ok dopo un intenso negoziato diplomatico nella notte. Ottenuto il disco verde dell’Italia, la Salamis è salpata alle 6 di questa mattina facendo rotta verso Siracusa. Sulla banchina i volontari della Croce rossa italiana, una decina insieme ad alcune unità dell’ufficio di protezione civile del Comune, hanno allestito una tenda per la prima assistenza ai migranti. Mobilitata anche una autoambulanza.

 

La Salamis ha gettato l’ancora a circa un miglio e mezzo dall’imboccatura del porto piccolo di Siracusa intorno alle 13. Attorno al mezzo diverse unità della Guardia costiera, della Guardia di finanza e della Polizia. Sulla nave sono saliti i medici degli uffici di sanità marittima per i primi accertamenti. A bordo anche gli investigatori. Al termine dei controlli è arrivato l’ok per lo sbarco a terra dei migranti con l’impiego di motovedette.

 

A bordo i medici hanno trovato 81 uomini, 20 donne – 4 delle quali in stato di gravidanza, una quasi giunta al termine della gestazione – ed un neonato di cinque mesi, sono tutti in buone condizioni di salute. Sono tutti originari del Sudan ed eritrei. “Abbiamo riscontrato un quadro generale più che rassicurante – ha spiegato la dottoressa Giuseppina Di Giacomo -. Tutti stanno bene e sono stati rifocillati. Diciamo che il comandante greco della nave cisterna che li ha presi a bordo ha saputo garantire loro la miglior assistenza”.

 

I primi cinquanta migranti sono arrivati sulla banchina del porto grande di Siracusa a bordo dell pattugliatore di altura della Guardia di Finanza, seguito subito dopo dagli altri trasferiti con altre motovedette.

 

“Grazie Italia per aver accettato di accogliere i 102 migranti salvati dal naufragio due giorni fa. Il ricollocamento dei richiedenti asilo è un modo per mostrare solidarietà in Europa. Sarebbe ottimo se tutti e 28 gli Stati membri aiutassero e non solo sempre gli stessi”, così il commissario Ue agli affari interni Cecilia Malmstrom su Twitter. Un “grazie all’Italia” è stato espresso anche da Frederic Vincent, portavoce della Commissione Ue, al briefing di mezzogiorno. ”Penso che sia la fine di una vicenda molto triste per queste persone”, ha detto Vincent rispondendo ad una domanda sull’argomento.

 

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati considera il rifiuto maltese di dare accoglienza e assistenza umanitaria ai 102 naufraghi provenienti dalla Libia “una grave violazione dei suoi obblighi internazionali” ed esprime apprezzamento per il “grande gesto di solidarietà dell’Italia”. La normativa internazionale, sottolinea il Cir, prevede che chiunque sia soccorso in alto mare deve essere portato verso il primo porto sicuro e lì essere assistito. E la valutazione del porto sicuro non può essere fatta sulla base della sola collocazione geografica, ma implica anche una valutazione della tutela dei diritti fondamentali dei migranti. Secondo il Cir “è evidente che in questo caso la responsabilità ricadeva su Malta, perché nonostante la nave fosse vicina alle coste libiche in quel paese non sussistono le minime garanzie che i diritti basilari dei migranti potessero essere rispettati”.

 

Apprezzamento è stato espresso anche dall’Unhcr: “La decisione dell’Italia, oltre a rappresentare un gesto di alto valore umanitario, conferma l’importanza della necessaria cooperazione e del coordinamento tra stati in merito al soccorso in mare e allo sbarco di migranti, fra i quali persone bisognose di protezione internazionale”, sottolinea l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

 

“Non cerco certamente l’incidente diplomatico – dice il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, alla guida da poco più di un mese di un esecutivo di centrosinistra – ma non posso non evidenziare che il concetto di accoglienza che ormai quotidianamente sperimentiamo sul nostro territorio sia ben diverso da quello della vicina Malta. Anche se siamo in momento grande difficoltà – ha aggiunto – non ci tiriamo certo indietro. Grazie anche al coordinamento di tutte le forze che ci sono sul territorio, da quelle istituzionali al volontariato passando per le forze dell’ordine, dall’inizio dell’anno ad oggi abbiamo fornito già assistenza ad oltre 4 mila migranti approdati sulle nostre coste”.

 

Il sindaco Garozzo ha poi voluto ricordare lo sforzo che si sta facendo anche sul fronte dell’assistenza ai tanti minori giunti individuando idonee strutture di accoglienza e rilanciato la richiesta al Governo centrale “perchè ci dia maggiori aiuti per consentire a nostra volta a noi a migliorare la nostra capacità di assistenza ai migranti. Questa è una situazione – conclude – che non investe solo la nostra città ma tutta Italia, anzi tutta Europa”.

 

Nel frattempo, altri 86 immigrati sono stati soccorsi dalla marina maltese su un gommone fermo a circa 26 miglia dall’isola. Tra di loro anche Sam, bimbo di 5 mesi, diventato la mascotte dei soccorritori.

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