Arrestato a Londra il boss Domenico Rancadore: finisce la latitanza dorata del “profissuri”

di Redazione

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Arrestato a Londra il boss Domenico Rancadore: finisce la latitanza dorata del “profissuri”

| giovedì 08 Agosto 2013 - 07:04

Domenico-Rancadore

ROMA, 8 AGOSTO 2013 – Domenico Rancadore, latitante da circa 19 anni, è stato arrestato a Londra dalla polizia inglese su indicazione della polizia italiana.

  

Rancadore, detto “‘u profissuri” ed inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi, è ritenuto responsabile di associazione mafiosa ed estorsione.

 

Palermitano di 64 anni, Rancadore è stato insegnante di educazione fisica. Numero due nella lista dei superlatitanti, era capomafia a Trabia. L’uomo si era rifugiato a Londra anche perché sua moglie, Annamaria Culcasi Macaluso, è figlia di un ex console italiano a Londra. Lì Rancadore si è goduto la sua pensione da docente e gestiva anche un’agenzia di viaggio.

 

“U profissuri” era destinatario di un ordine di carcerazione dovendo scontare 7 anni di reclusione per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione ed altri gravi delitti ed era ricercato dal 1994. Dal 1998, le sue ricerche sono state estese in campo internazionale. Numerosi collaboratori di giustizia lo hanno indicato come esponente di spicco della “famiglia” mafiosa palermitana, con funzioni di vertice nel “mandamento” di Caccamo. Negli anni ’90, era lui il capo di Cosa nostra a Trabia.

 

Rancadore è stato arrestato ieri sera mentre faceva rientro nella sua abitazione dove viveva con la moglie di origine inglese, ha tentato la fuga ma è stato immediatamente bloccato.

 

”Più volte abbiamo chiesto il mandato d’arresto europeo per Rancadore – spiega il procuratore aggiunto Vittorio Teresi – ma la procedura è rimasta inevasa perché le autorità inglesi hanno chiesto chiarimenti sui reati contestati. Nel loro ordinamento non esiste l’associazione mafiosa, quindi venivano richieste precisazione sui cosiddetti ‘reati fine’ dell’associazione, come le estorsioni o le turbative d’asta. Alle richieste inglesi abbiamo risposto che Rancadore rispondeva dei ‘reati fine’ in quanto mandante, visto che era capo del mandamento, o beneficiario degli stessi”.

 

“Non è stato facile convincerli – ha aggiunto Teresi – e in un’occasione sono stati riscontrati anche errori materiali nel mandato d’arresto europeo. Gli errori sono stati corretti e l’iter si è sbloccato. A questo punto l’autorità giudiziaria inglese dovrà convalidare l’arresto e solo dopo la convalida si proseguirà con la procedura d’estradizione che è già stata avviata e che porterà alla consegna del boss alle autorità italiane”.

 

La vita dorata del mafioso Domenico Rancadore, ex insegnante di educazione fisica, a Londra, con la moglie e i due figli, era nota da tempo. Il reato di associazione mafiosa nell’ordinamento inglese non è previsto e la richiesta di estradizione fatta dalla Procura di Palermo nei confronti dell’ex capo della famiglia di Trabia non era stata accettata. 

 

”Più volte abbiamo chiesto il mandato d’arresto europeo per Rancadore – spiega il procuratore aggiunto Vittorio Teresi – ma la procedura è rimasta inevasa perché le autorità inglesi hanno chiesto chiarimenti sui reati contestati. Nel loro ordinamento non esiste l’associazione mafiosa, quindi venivano richieste precisazione sui cosiddetti ‘reati fine’ dell’associazione, come le estorsioni o le turbative d’asta. Alle richieste inglesi abbiamo risposto che Rancadore rispondeva dei ‘reati fine’ in quanto mandante, visto che era capo del mandamento, o beneficiario degli stessi”.

 

“Non è stato facile convincerli – ha aggiunto Teresi – e in un’occasione sono stati riscontrati anche errori materiali nel mandato d’arresto europeo. Gli errori sono stati corretti e l’iter si è sbloccato. A questo punto l’autorità giudiziaria inglese dovrà convalidare l’arresto e solo dopo la convalida si proseguirà con la procedura d’estradizione che è già stata avviata e che porterà alla consegna del boss alle autorità italiane”.

 

Il caso di Rancadore, latitante di cui si conosceva tutto, era stato sollevato anche dall’ex eurodeputato Rosario Crocetta, ora governatore siciliano, e dal senatore Beppe Lumia.

 

L’operazione è scattata sulla base di precise indicazioni fornite dal Servizio centrale operativo e dalla Squadra mobile di Potenza che hanno consentito agli investigatori inglesi, grazie alla collaborazione del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, di localizzare il luogo dove il ricercato trascorreva la latitanza.

 

“Abbiamo assicurato alle patrie galere un altro boss latitante”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine del Consiglio dei ministri, esprimendo “profonda gratitudine” alla polizia italiana e agli investigatori inglesi per l’arresto a Londra di Domenico Rancadore.

 

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