Giulia Bongiorno: “Contro il femminicidio le nuove norme non bastano”

di Redazione

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Giulia Bongiorno: “Contro il femminicidio le nuove norme non bastano”

| martedì 13 Agosto 2013 - 10:10

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PALERMO, 13 AGOSTO 2013 – “Le nuove norme sono un fatto positivo ma non rappresentano una svolta”, l’avvocato Giulia Bongiorno, intervistata da RaiNews 24, commenta l’ennesimo femminicidio e passa ai raggi x il decreto sicurezza, firmato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, non lesinando critiche.

“Il ddl – spiega Bongiorno – inasprisce le pene e fornisce nuovi mezzi a magistrati e forze dell’ordine ma rischia di non ottenere l’effetto sperato senza la previsione di corsie preferenziali che accorcino la durata dei procedimenti. Pene più severe ma applicate a distanza di sette o otto anni servono a poco”. E poi aggiunge: “Bisogna considerare la particolarità del reato di femminicidio che nasce da una diseguaglianza fra uomo e donna. Prevenire stalking e femminicidio significa legiferare per eliminare queste diseguaglianze”.

L’analisi di Giulia Bongiorno passa in rassegna tutti i protagonisti del fenomeno: “Sono cosciente della enorme mole di lavoro che magistratura e forze dell’ordine hanno di fronte ma bisogna intervenire nei casi di stalking con una risposta pronta, immediata. Le donne, da parte loro, devono, come dire, essere più violente con loro stesse evitando di accettare per amore brutalità e soprusi dai loro partner”. Infine un monito: “Ricordiamoci che gli uomini violenti non cambiano, rimarranno sempre violenti. Sopportare sperando che la situazione cambi porta solo a nuove violenze”.

E che il fenomeno sia allarmante emerge anche dai dati del Centro antiviolenza “Le Onde” di Palermo: sono state 450 le segnalazioni arrivate al Centro nel 2012: vittime donne fra i 30 e i 50 anni e il bruto spesso è il marito o il compagno. Se si pensa che solo il tre per cento delle donne vittima di violenza decide di denunciare, il fenomeno appare in tutta la sua gravità.

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