Ascensori inadeguati alla clinica Triolo Zancla? Un medico denuncia, la casa di cura palermitana smentisce seccamente: “È tutto a posto”

di Redazione

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Ascensori inadeguati alla clinica Triolo Zancla? Un medico denuncia, la casa di cura palermitana smentisce seccamente: “È tutto a posto”

| mercoledì 21 Agosto 2013 - 12:38

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PALERMO, 21 AGOSTO 2013 – Gli ascensori della clinica Triolo Zancla non sarebbero adeguati: lo sostiene un neonatologo della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Villa Sofia Cervello che, tramite la Cgil medici, lancia un allarme su quello che potrebbe essere definito “evento sentinella”. Ma la casa di cura replica seccamente: “Gli ascensori sono perfettamente in regola”. 

 

Il caso è nato in occasione di un’emergenza che ha riguardato un neonato (che poi ha perso la vita ma non per causa di disservizi sanitari): in seguito alle difficoltà riscontrate nell’intervento il medico ha scritto una lettera ai vertici ospedalieri per denunciare una serie di problemi, rpimo fra i quali le ridotte dimensioni degli ascensori della clinica, che avrebbero impedito l’ingresso della culla da trasporto ”per cui è necessario smontare parte del carrello per accedere ai piani superiori, per poi rimontarlo prima di riporre la culla in ambulanza”.

 

Nella lettera aperta, il medico spiegava che è stato portato all’ufficio accettazione un neonato in condizioni di estrema gravità che ha necessitato di immediata intubazione in loco, fortunosamente avvenuta con successo nonostante le condizioni ambientali assolutamente inadeguate. Sappiamo che in situazioni di emergenza siamo costretti (per esempio in ambulanza) ad operare in condizioni di grandissima difficoltà ma ritengo che non sia ammissibile che ciò avvenga all’interno di strutture sanitarie convenzionate e non accettabile una struttura dove le dimensioni dell’ascensore non consentono l’ingresso di una barella”. 

 

La Cgil medici definisce la vicenda di estrema gravità e invita  l’assessorato regionale della Salute ”a vigilare sull’adeguatezza delle strutture sanitarie, pubbliche e private, al fine di mettere in sicurezza pazienti e operatori”.

 

La replica della casa di cura Triolo Zancla arriva a stretto giro di posta. ”Gli ascensori della casa di cura sono perfettamente in regola, abbiamo un “montalettighe” dedicato al trasferimento dei pazienti, inclusi i neonati, da e per le sale operatorie. La casa di cura è stata accreditata recentemente dopo veriche e controlli da parte degli organi di vigilanza dell’Asp e dell’assessorato regionale della Salute”.

 

Secondo i responsabili della casa di cura, quanto avvenuto ”è solamente uno sfogo generato dalla tensione emotiva del medico neonatologo che ha prestato la sua opera” e comunque condividono con la Cgil “sulla necessità di una vigilanza sulle strutture pubbliche e private avente come scopo fondante la sicurezza degli operatori e dei pazienti”.

 

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