Ragusa, false invalidità agli “amici”: medici e politici coinvolti in una indagine della Guardia di Finanza

di Redazione

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Ragusa, false invalidità agli “amici”: medici e politici coinvolti in una indagine della Guardia di Finanza

| venerdì 23 Agosto 2013 - 08:09

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RAGUSA, 23 AGOSTO 2013 – La Guardia di Finanza di Ragusa fa luce su una presunta gestione clientelare delle nomine dei componenti delle Commissioni mediche iblee e sui riconoscimenti di false invalidità agli “amici”.

 

Sono 197 i soggetti, tra “falsi invalidi”, medici e politici, segnalati dalle Fiamme Gialle al Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, ritenuti responsabili di un danno erariale complessivo di circa un milione di euro.

 

Gli investigatori, studiando attentamente centinaia di cartelle cliniche insieme a un perito medico e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno scoperto che le invalidità riconosciute dalle commissioni mediche ragusane erano spesso aggravate a seguito della segnalazione da parte di esponenti politici.

 

Più specificatamente, la spartizione clientelare degli incarichi in seno alle diverse Commissioni dell’ASP 7 da parte delle diverse forze politiche, permetteva ai rispettivi uomini di riferimento, nel caso specifico politici locali e gli allora parlamentari regionali Riccardo Minardo, esponente dell’MPA, ed Innocenzo Leontini, del PdL, di avere una corsia preferenziale per il riconoscimento delle invalidità.

 

I medici, che spesso si proponevano in prima persona o avrebbero suggerito propri familiari per ricoprire i prestigiosi e ben pagati incarichi, non perdevano poi occasione per ringraziare e dichiararsi a totale disposizione del loro “sponsor”. Le segreterie dei due politici, quindi, raccoglievano in maniera le richieste di aiuto del proprio elettorato e attivavano i compiacenti medici perché riconoscessero invalidità inesistenti o percentuali d’infermità più alte di quelle reali, permettendo ai “falsi invalidi” di godere benefici sociali ed economici non dovuti.

 

Tali indebiti riconoscimenti permettevano, infatti, di ottenere ex novo o di veder aumentare l’importo degli assegni mensili erogati dall’INPS, nonché di usufruire di servizi pubblici in esenzione, posti di lavoro riservati alle categorie protette o, più semplicemente, di ottenere agevolazioni ai fini assistenziali da parte dei propri familiari.

 

I 74 medici e dipendenti dell’Azienda Sanitaria, nonché 9 tra politici e personale di segreteria, devono ora rispondere del reato di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico. I 114 “falsi invalidi” invece si sarebbero resi responsabili di concorso in truffa aggravata e dovranno risarcire il milione di euro indebitamente percepito.

 

Si è ancora in attesa di conoscere l’esito del giudizio da parte della Corte d’Appello di Catania sul ricorso presentato dalla Procura di Modica in ordine al rigetto da parte del Gip dell’applicazione delle misure cautelari di carattere personale nei confronti di 9 degli indagati.

 

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