Guardia di Finanza, cambio al vertice a Catania. Il comandante regionale: “Siamo accanto alle imprese oneste”

di Redazione

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Guardia di Finanza, cambio al vertice a Catania. Il comandante regionale: “Siamo accanto alle imprese oneste”

| lunedì 26 Agosto 2013 - 10:07

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CATANIA, 26 AGOSTO 2013 – Il colonnello Roberto Manna, 46 anni, originario della provincia di Caserta, è il nuovo comandante della Guardia di Finanza di Catania.

 

Oggi si è svolta nella caserma “Angelo Maiorana”, sede del comando provinciale, la cerimonia di passaggio delle consegne tra il colonnello Francesco Gazzani, per tre anni alla guida delle Fiamme gialle catanesi e il nuovo comandante. Manna, tre lauree in Giurisprudenza, in Scienze politiche e in Scienze della Sicurezza economica e finanziaria, proviene dal Comando generale della Guardia di Finanza dove ha ricoperto l’incarico di capo ufficio del Capo di Stato maggiore e di capo ufficio personale.

 

Subentra al colonnello Francesco Gazzani, che è stato trasferito al Nucleo speciale tutela privacy di Roma. Alla cerimonia di avvicendamento ha partecipato anche il comandante regionale della Sicilia, generale Ignazio Gibilaro.

“La lotta al lavoro nero, all’evasione, ma anche alla criminalità organizzata e ad altre forme più diffuse di criminalità – ha detto il nuovo comandante – sarà al centro dell’attività della Guardia di Finanza, che è una forza di polizia economico-finanziaria e quindi dispone di poteri assolutamente importanti. Noi per fronteggiare questi fenomeni – ha aggiunto – cercheremo di incrementare ancora di più la nostra presenza sul territorio e soprattutto adotteremo dei moduli investigativi il più possibile flessibili e trasversali”.

 

“Questo vuol dire che sfruttando appunto i nostri poteri possiamo dare ai nostri controlli quella linearità che consente anche di scoprire diverse e differenti forme di illeciti, non solo quelli più diffusi che al cittadino risultano più difficili da tollerare, ma anche quelli più articolati e complessi che poi sono quelli in cui si annida la vera e propria criminalità. Il fatto che il Comando provinciale di Catania sia il primo in Italia per alcuni settori – ha concluso Manna – è un’esperienza stimolante da tutti i punti di vista, dal punto di vista professionale avremo modo di confrontarci con una realtà complessa che merita il massimo sforzo operativo, con la collaborazione dell’autorità giudiziaria e delle altre forze di polizia con cui le Fiamme gialle collaborano”.

Nel suo saluto di commiato, il colonnello Francesco Gazzani, ha detto: “Lascio una città bellissima, che offre molto sia dal punto di vista professionale che umano”. “Io – ha aggiunto – ho sempre detto che Catania è una piccola Napoli per me, ma ha dei grandissimi pregi e che a differenza di Napoli ha meno problematiche e facilmente risolvibili”.

 

“Il livello commerciale e imprenditoriale catanese – ha puntualizzato Gazzani – è elevato rispetto ad altre province siciliane per determinati settori, livello che soffre tuttavia dell’attuale congiuntura economica. C’è un’incidenza esponenziale dei fallimenti e questo la dice lunga sul momento di crisi, nonostante ciò ho avuto modo di verificare come gli imprenditori catanesi siano particolarmente attivi e ingegnosi, sia da un punto di vista legale sia per quanto riguarda i fatti di evasione. Lascio un Comando – ha concluso Gazzani – che è il primo per rendimento in tutto il Comando interregionale che comprende anche la Calabria nei settori istituzionali di rilevanza strategica come la lotta antimafia, il sequestro dei beni alle organizzazioni mafiose, la lotta all’evasione fiscale, alla droga e al lavoro nero che è una piaga della città, della provincia di Catania, ma più in generale del Meridione”.

Il generale Ignazio Gibilaro, comandante regionale Sicilia ha ricordato che “l’imprenditoria in Sicilia sta attraversando un momento molto complicato. Il rischio è che nel momento in cui la lotta per sopravvivere è durissima tra i vari settori economici possano prevalere non i soggetti sani, ma quelli che cercano o degli aiuti illeciti che arrivano dalla criminalità organizzata, dal riciclaggio o dall’usura, oppure che ricorrono a truffe ai danni dei consumatori o al lavoro nero”.

Secondo il generale Gibilaro “c’è il rischio che sopravvivano soggetti inquinati. Il compito della Guardia di Finanza è quello di essere vicini agli operatori corretti che vogliono operare nel rispetto delle regole”.

 

(Nella foto da sinistra Gazzani, Gibilaro e Manna)

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