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Rientra a Mazara il peschereccio Pindaro: era stato sequestrato una settimana fa in Tunisia

MAZARA DEL VALLO, 26 AGOSTO 2013 – Ha lasciato il porto di Sfax diretto a Mazara del Vallo il motopesca “Pindaro”, sequestrato lo scorso 20 agosto da una motovedetta tunisina ai limiti della zona di ripopolamento ittico denominata “Mammellone”. 

 

La società armatrice Ma.Gi.Mo. Srl ha infatti pagato l’ammenda di circa 16.000 euro stabilita dall’autorità di vigilanza marittima. La partenza da Sfax del “Pindaro” è stata annunciata dal Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, che, con una lettera, ha manifestato “il suo personale apprezzamento e della marineria mazarese al neo Ambasciatore d’Italia a Tunisi, S.E. Raimondo De Cardona, per il grande lavoro, professionalità ed efficacia in merito alla vicenda, considerato anche il momento così delicato e di transizione della storia della Tunisia”.

 

”Interpretiamo il rilascio del motopeschereccio Pindaro – dichiara il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi – come un segnale di distensione dato alla marineria mazarese e alle autorità italiane. Sebbene sia stata pagata un’ammenda per la liberazione del natante, riteniamo che l’evoluzione in tempi rapidi di tutta la vicenda possa essere ben augurante per il futuro e siamo felici che le famiglie dei marittimi possano a breve abbracciare i loro cari”.

 

”Resta in piedi – ha aggiunto Cristaldi – la necessità di istituire un tavolo tecnico fra il nostro Governo e le autorità tunisine per normalizzare i rapporti in materia di pesca nel Mediterraneo, da sottoporre eventualmente anche agli altri Paesi rivieraschi, per far sì che il Mare Nostrum torni ad essere un mare prospero e di pace”.

 

 

(foto d’archivio)

Redazione

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