Siria, Kerry: “Uso di armi chimiche è un’oscenità morale”

di Redazione

» Dal mondo » Siria, Kerry: “Uso di armi chimiche è un’oscenità morale”

Siria, Kerry: “Uso di armi chimiche è un’oscenità morale”

| martedì 27 Agosto 2013 - 08:19

gty john kerry siria

PALERMO, 27 AGOSTO 2013 – L’utilizzo di armi chimiche in Siria ha generato reazioni in tutto il mondo occidentale. Dagli Stati Uniti arrivano le parole forti del segretario di Stato, John Kerry: “Il nostro senso di umanità è stato offeso, il presidente deciderà su reazione da condurre”. 

Sembrerebbe dunque, anche secondo la stampa britannica, che il Regno Unito e gli Stati Uniti siano pronti ad un intervento militare in medio oriente.

 

L’utilizzo delle armi chimiche in Siria e le immagini strazianti dei civili colpiti “sono un urlo nei nostri confronti”. Con queste parole il segretario di Stato americano, John Kerry, ha aperto la conferenza stampa all’indomani dell’arrivo degli ispettori Onu a Damasco. “Il nostro senso di umanità – spiega – è stato offeso, non solo da questo crimine di carattere codardo, ma anche dal tentativo maldestro di coprirlo”. Secondo Kerry il regime di Assad avrebbe impiegato troppo tempo a concedere l’accesso nel paese agli ispettori Onu. “Il presidente Barack Obama – aggiunge – prenderà una decisione informata riguardo la reazione da condurre “.

Oscenità morale e shock per tutto il mondo, per il segretario di Stato americano sono questi i pensieri che stanno attraversando l’intero pianeta. “C’è una ragione chiara per cui il mondo democratico ha vietato l’uso di armi chimiche, c’è una ragione per la quale la comunità internazionale ha stabilito degli standard precisi – e aggiunge – c’è una ragione per cui il presidente è stato chiaro nei confronti del regime di Assad. Questa norma internazionale non può essere violata senza conseguenze”. E poi l’invito a tutta la comunità internazionale: “Coloro che credono nella causa di una unità comune – sottolinea Kerry – devono alzarsi in piedi per dichiarare il senso di responsabilità e agire contro le armi chimiche”.

Sembrerebbe così arrivare la conferma su un possibile intervento degli Usa e della Gran Bretagna, anticipato nei giorni scorsi dalla stampa britannica, attraverso il lancio di missili contro i siti strategici dell’esercito e delle forze di sicurezza siriane. Secondo la stampa inglese i verici militari delle due nazioni sarebbero al lavoro sulla compilazione di una lista dei possibili obiettivi da colpire durante un’eventuale attacco. Secondo il Telegraph l’azione militare potrebbe partire già la prossima settimana, mentre secondo il Washington Post il tempo di intervento sarà molto più breve con tempi di manovra che non dovrebbero essere superiori alle 48 ore.

Il ministro degli Esteri inglese ha parlato ai microfoni della BBC di un possibile intervento militare anche senza l’approvazione unanime delle Nazione Unite, mentre il primo ministro David Cameron ha interrotto le sue vacanze e ha convocato per domani una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. Anche la Turchia, secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, è pronta ad un impegno militare. Laurent Fabius, titolare del dicastero degli Esteri francese, ha spiegato che i paesi occidentali decideranno nelle prossime ore, ma precisa che ” tutte le opzioni sono aperte e sarà una reazione proporzionata”. Angela Merkel attraverso il suo portavoce parla di una “alta probabilità che siano state usate armi chimiche da parte del regime siriano e l’attacco non deve rimanere senza conseguenze”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820