SIRACUSA, 28 AGOSTO 2013 – Un barcone avvistato al largo di Siracusa, a bordo c’è anche una neonata: è nata a bordo, lungo la traversata. Un fagottino, avvolto in una coperta di fortuna, che – nelle immagini della Marina Militare – passa dalle braccia della mamma a quelle dei soccorritori.

Questa donna, insieme agli altri migranti ammassati sul barcone, è fuggita, molto probabilmente, dalla Siria. E questa piccola nata a bordo forse là non avrebbe mai visto la luce o avrebbe vissuto l’orrore della guerra. 

La piccola si chiama Nadha, è la figlia di una coppia di profughi siriani nata probabilmente sabato scorso, due giorni dopo l’inizio del viaggio durato sei giorni.

La piccola Nadha rimarrà per qualche giorno in ospedale, nella divisione di terapia intensiva neonatale dove stamane è stata sottoposta ai primi accertamenti. Una scelta che sarebbe stata dettata anche dall’esigenza di sottoporre la piccola a specifiche profilassi, considerato che il cordone ombelicale è stato tagliato sul barcone con mezzi di fortuna. 

A bordo di quel barcone c’erano decine di bambini: i militari li accudiscono e li curano, danno loro da mangiare e da bere, asciugano i loro capelli. Come fossero loro figli. Le immagini raccontano quello che la cronaca spesso non vede e non riporta, mostrano la tenerezza con cui questi uomini in divisa si prendono cura di questi piccoli.

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