Deputati del M5S in visita alle basi Usa della Sicilia. Rizzo: “Non vogliamo che i cittadini dell’Isola vivano nell’ansia”

di Redazione

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Deputati del M5S in visita alle basi Usa della Sicilia. Rizzo: “Non vogliamo che i cittadini dell’Isola vivano nell’ansia”

| giovedì 29 Agosto 2013 - 19:28

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PALERMO, 30 AGOSTO 2013 – La partita non è ancora iniziata ma Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna stanno già disponendo le proprie pedine sullo scacchiere del Mediterraneo. Lo spettro dell’intervento in Siria è sempre più concreto.

 

Un intervento che, stando alle parole del ministro degli Esteri, Emma Bonino, non vedrà l’impegno militare dell’Italia a meno di una pesante presa di posizione da parte delle Nazioni Unite.

 

Le rassicurazioni del ministro, tuttavia, non sono state sufficienti a tranquillizzare alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, che intendono far visita alle basi statunitensi in Sicilia per poter stilare un rapporto sull’attività degli appoggi logistici a stelle e strisce in seno all’imminente attacco al regime di Assad.

 

A rivelarlo è Gianluca Rizzo, deputato del M5S e membro della IV Commissione-Difesa della Camera dei Deputati. “Abbiamo in programma una serie di visite nella parte americana della base di Sigonella – dice Rizzo a Si24 – Andremo lì come deputati, non come Commissione Difesa, per raccogliere quante più informazioni possibili per poterne riferire in Parlamento. A noi sta a cuore anzitutto la sicurezza dei cittadini, non è accettabile che l’Italia venga coinvolta in una guerra non sua, esponendo, in particolare, la Sicilia a inutili rischi”.

 

Anche se nei piani dell’esercito del presidente Obama, infatti, c’è un intervento circoscritto a pochi, precisi, raid con aerei e navi che già da qualche giorno solcano il Mediterraneo, per mettere fuori uso le basi militari siriane, è pur vero che i droni ospitati a Sigonella non sono nuovi ad azioni in Medio Oriente, un loro prossimo impiego non è da escludere. E poi c’è il caso Muos. “È lecito pensare – continua Rizzo – che dopo il passo indietro del governo regionale e la ripresa dei lavori, l’esercito statunitense avrà tutto l’interesse a dare una sensibile accelerata perché l’installazione possa essere operativa nel più breve tempo possibile”.

 

Appuntamento, dunque, in Sicilia per la fine di settembre. “Per poter visitare una base militare americana, anche se sul suolo italiano – dice il deputato – è necessario presentare una richiesta formale con almeno 20 giorni d’anticipo, mentre nel caso di quelle italiane è sufficiente un solo giorno di preavviso. Questo è un altro regolamento che cercheremo di cambiare, per poter monitorare meglio quanto succede sul nostro territorio. Nell’ultima audizione con il ministro Bonino è stato ribadito il ‘No’ all’intervento. Vogliamo che le politiche della Difesa siano volte alla pace, agli aiuti umanitari, alla prosecuzione dell’ottimo lavoro svolto finora nel soccorso alle imbarcazioni dei migranti che tentano di arrivare sulle nostre coste, non di certo alla guerra”.

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