Migranti, Cecile Kyenge a Erice fra gli applausi: “Centri d’accoglienza da rivedere”

di Redazione

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Migranti, Cecile Kyenge a Erice fra gli applausi: “Centri d’accoglienza da rivedere”

| sabato 31 Agosto 2013 - 17:05

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ERICE (TP), 31 AGOSTO 2013 – ”I siciliani non sono tutti razzisti e mafiosi, viva la ministra Kyenge”. E parte l’applauso nella piazza Umberto I di Erice dove il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge è arrivata per partecipare ad una manifestazione della Cgil.

 

Il ministro ha detto: ”Nessuno mi ha chiesto chi sono, da dove vengo, io sono un ministro della Repubblica italiana. Grazie per l’accoglienza, grazie a tutti voi, al sindaco, agli organizzatori, alle forze dell’ordine”, ”In altri luoghi ci sono stati insulti e fischi, qui, invece, c’è una piazza osannante”, ha commentato il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida.

 

”In Sicilia ci sono molti esempi positivi di integrazione e accoglienza. Ringrazio le forze di polizia per il loro impegno, profuso, ogni giorno, in silenzio’‘, ha detto il ministro per l’Integrazione. “La mia visita vuole essere un segnale per testimoniare la sensibilità del governo e il sostegno al territorio siciliano – ha aggiunto il ministro – Il tema dell’immigrazione non riguarda solo quanti arrivano ma anche chi è sul posto ed è chiamato ad adoperarsi per l’integrazione”.

 

“La responsabilità nel fronteggiare l’ondata di sbarchi di immigrati dovrebbe ricadere da un lato sull’Italia e dall’altro sulle comunità europea e internazionale – ha continuato – il problema, comunque, può essere affrontato seriamente conoscendo le realtà di origine dei migranti e le ragioni che ci sono dietro la scelta di fuggire via dal proprio Paese”.

 

Poi il ministro Kyenge parla dei Centri di identificazione ed espulsuine, i Cie: “Il governo ha avviato una riflessione sui Cie per valutare condizioni e utilità delle strutture. Il modo migliore per fare una riforma – così come ho già detto per la cittadinanza – è quella della condivisione e della partecipazione dal basso, coinvolgendo tutti gli attori e le istituzioni, ma anche ascoltando chi la pensa diversamente da noi”. “Non è la ministra a dettare un modello: questo deve essere frutto di un confronto – ha aggiunto – l’immigrazione non è solo emergenza e l’Italia è chiamata ad attuare una politica che dimostri che con una buona gestione può essere una risorsa”.

 

Una legge sull’immigrazione Bonino-Kyenge dopo la Bossi-Fini? ”Non metterei il nome, importante è fare una buona legge”. Così il ministro per l’Integrazione Cécile Kynge, ha risposto ai giornalisti che le hanno chiesto se ci sarà una nuova legge sull’immigrazione. “Non mi curo dei tanti insulti ricevuti: continuo a testa alta; non dobbiamo farci sopraffare da chi grida più forte. Portiamo avanti l’Italia migliore – ha continuato il ministro Kyenge – gli insulti li ho ricevuti, principalmente sullo Ius soli. Ricordo che questo è l’anno europeo della cittadinanza, dobbiamo impedire che ci siano cittadini di serie A e di serie B”.

 

Il ministro ha annunciato che domani pomeriggio visiterà il Cie di Trapani Milo, teatro, anche recentemente, di rivolte e tentativi di fuga.

 

 

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