Il 30% degli italiani è metereopatico: ecco come l’arrivo di nubi, piogge e venti influenza il nostro umore

di Redazione

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Il 30% degli italiani è metereopatico: ecco come l’arrivo di nubi, piogge e venti influenza il nostro umore

| domenica 01 Settembre 2013 - 21:07

meteoropatia

PALERMO, 2 SETTEMBRE 2013 – L’estate sta finendo, cantavano i Righeira, ma cercando attentamente nel testo della canzone non si trova traccia della conseguenza amara dell’arrivo dei temporali: la meteoropatia.

I dati parlano chiaro: più del 30% degli italiani soffre della sindrome, che viene anche amplificata dalla drammatica coincidenza del rientro dalle ferie (anche se, amara ironia, i dati sulla disoccupazione sembrano scongiurare sempre più la simultaneità dell’evento).

 

La meteoropatia ha motivazioni scientifiche ed è legata al funzionamento dell’ipofisi, e più specificatamente, alla produzione degli ACTH, i cosiddetti ‘Ormoni dello Stress’: con la diminuzione della temperatura esterna, viene aumentata la produzione di ACTH provocando nei meteoropatici irritabilità e nervosismo.

 

Avete delle vecchie ferite? Soffrite di emicranie? Siete adolescenti o anziani (sempre i poveri anziani che anche in questo caso risultano soggetti sensibili)? Allora fate parte del gruppo di “sospetti” meteoropatici che affollano soprattutto le grandi città.

 

Quindi, occhio ai rimedi e, mentre vanno di moda i metodi di rilassamento (code di new age che stenta a morire) come il pilates, lo yoga, lo shiatsu, si può anche attaccare il problema con una sana alimentazione fatta di frutta e verdura di stagione, poca carne rossa (che incrementa l’aggressività), pochi caffè e alcolici.

 

Certo, le lunghe passeggiate rimangono il rimedio preferito di psicoterapeuti e medici curanti, ma la domanda è: se sono meteoropatico e la sindrome si manifesta con il cattivo tempo, è davvero d’aiuto fare lunghe passeggiate sotto le intemperie di settembre?

 

Qualsiasi rimedio, comunque, va bene, l’importante è trovare quello che funzioni per voi, dato che non possiamo pensare di aspettare la prossima estate – mancano ancora tre stagioni – per poter dire “Come mi sento bene oggi!”.

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