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Formazione, stop della Regione ai fondi per lo Ial Sicilia: salvi i dipendenti

PALERMO, 2 SETTEMBRE 2013 – Come ha speso l’ente di formazione Ial Sicilia i 22 milioni di euro del programma Prof 2011? È questa la domanda a cui i dirigenti dell’ente non hanno saputo rispondere, facendo infuriare l’assessore Scilabra che ha deciso quindi di espellere lo Ial dal sistema della Formazione professionale finanziata con fondi pubblici.

 

Il provvedimento è stato firmato oggi dal dirigente Anna Rosa Corsello, al termine di un confronto ha cui ha preso parte anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Probabilmente – ha spiegato Nelli Scilabra – qualcuno non ha ancora compreso che è cambiato il vento: questo provvedimento chiarirà le idee”.

 

Lo Ial, un tempo ente di formazione del sindacato Cisl, da un paio d’anni era stato ceduto a imprenditori di area Pd. Un primo avviso l’ente lo aveva ricevuto già a marzo scorso. Secondo l’amministrazione regionale, lo Ial non soltanto non avrebbe pagato i lavoratori ma non avrebbe nemmeno saputo rendicontare il modo in cui ha speso i 22 milioni che gli erano stati assegnati nell’ambito del programma Prof 2011. “E chi non paga i lavoratori e non spiega come utilizza i soldi pubblici, evidentemente non può avere alcun rapporto con l’amministrazione regionale”.

 

La Regione si è comunque impegnata a proteggere i circa 850 dipendenti dello Ial, spostati alla sede del Ciapi di Priolo. Soluzione che verrà adottata anche per quegli enti (Aram, Lumen, Ancol, Aiprig) coinvolti nell’inchiesta di Messina sulle truffe nel settore della Formazione.

 

Grave preoccupazione è stata espressa dalla Cisl che con una nota ha chiesto la convocazione “urgente di un tavolo entro 24 ore, affinché tale passaggio – spiega Giovanni Migliore, segretario Cisl Scuola e responsabile Formazione – sia supportato da scelte concrete e fattibili normativamente, e che si proceda con la formale e concreta attivazione del provvedimento che formalizzi l’assunzione di tutto il personale al Ciapi di Priolo. I lavoratori non devono più pagare colpe non loro: finora i ritardi e gli errori dell’amministrazione nella gestione del Fondo sociale europeo stanno gravando su tutti i lavoratori di tutti gli enti operanti in Sicilia che, comunque, continuano a lavorare, nonostante i ritardi e le continue incertezze sul loro futuro”.

 

 

Redazione

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