Sanità, la ricetta del medico sarà solo digitale: rivoluzione tra polemiche e perplessità

di Redazione

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Sanità, la ricetta del medico sarà solo digitale: rivoluzione tra polemiche e perplessità

| giovedì 12 Settembre 2013 - 04:17

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PALERMO, 12 SETTEMBRE 2013 – Tutto pronto in molte regioni di Italia per il lancio della ricetta digitale, cosiddetta dematerializzata, per la prescrizione dei farmaci. Fuori il vecchio foglietto rosa con le caselline – caro alla maggior parte degli italiani, simbolo di una confortante sanità tradizionale – dentro una connessione in rete tra medico di famiglia e farmacia. In Sicilia, rivoluzione al via il 16 settembre.

 

“Si tratta di un percorso previsto da una normativa nazionale – spiega l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia, Lucia Borsellino – che prevede l’informatizzazione del settore, almeno al 60 per cento, entro la fine del 2014. Si procede con l’informatizzazione e la digitalizzazione della sanità per migliorare i controlli su sprechi, irregolarità e false esenzioni e implementare le garanzie sulla tracciabilità dei farmaci. Non sarebbe responsabile sottrarsi”. Così, il 12 agosto scorso, il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato, Salvatore Sammartano, ha firmato il decreto (n.1523 del 12 agosto 2013) che dà il via a questa mini rivoluzione sanitaria.

 

Già a partire da lunedì 16 settembre, in Sicilia a sostituire la carta ci sarà il computer. I medici di famiglia avranno pc collegati in rete con le farmacie e comunicheranno direttamente via web i termini delle prescrizioni. Il decreto prevede che si adeguino in tempo alla prescrizione elettronica, pena una decurtazione dello stipendio. Per il paziente, in fondo, non cambierà nulla: andrà dal medico e poi in farmacia portando con sé soltanto un promemoria in cui saranno segnati il numero della ricetta elettronica, il codice fiscale dell’assistito e i dati della prescrizione. Chissà se sarà rosa con le caselline.

 

Codacons e Codacons Medici hanno chiesto, però, l’immediata sospensione del provvedimento che impone la cosiddetta ricetta dematerializzata e il segretario nazionale, Francesco Tanasi, ha chiesto all’assessore siciliano Borsellino e al presidente della Regione, Rosario Crocetta di ”fare un passo indietro, ammettendo l’errore e l’intempestività della decisione e dando tempo e modo agli operatori di adeguarsi”. ”I medici di famiglia, che sono gli attori principali di questa riforma, non sono assolutamente pronti – afferma Tanasi – perchè nulla è stato comunicato loro per tempo e nessuna delle software house ha provveduto ad aggiornare i programmi gestionali”. Per Tanasi ”fare partire un provvedimento del genere avrebbe richiesto una concertazione con i sindacati di categoria, la conoscenza della realtà operativa dei medici e soprattutto un accordo con le associazioni dei consumatori. È chiaro infatti che da questa assoluta confusione saranno i cittadini ad averne i maggiori disagi”.

 

Non è d’accordo un’altra associazione dei consumatori, l’Adiconsum. “Perché fasciarci la testa prima di rompercela? – dice Benedetto Romano, presidente della sezione di Palermo. – Il provvedimento non è ancora partito. Magari, registrata la tolleranza per le prime fasi dell’assessorato, non ci sarà nessun disservizio. E se dovessero essercene, allora capiremo di che natura sono e come risolverli. Si tratta di un’idea che conviene al paziente, al cittadino, al medico di famiglia, alla farmacia, alla pubblica amministrazione”.

 

L’assessore Borsellino ha inoltre assicurato la massima disponibilità a tollerare eventuali disfunzioni nella fase di transizione e, in particolare, ha chiesto alle farmacie, in caso di disservizi che impediscano la comunicazione con il medico di famiglia, di riconoscere valore legale al promemoria del paziente. “Il promemoria – ha detto Borsellino – avrà validità giuridica come una ricetta. Da parte nostra c’è la massima volontà di collaborazione con tutti gli operatori del settore. Nulla ci vieta di fare aggiustamenti, qualora si verifichino disfunzioni. Ma dobbiamo cominciare ad abituare i cittadini alla nuova sanità nazionale”.

 

“La trovo una cosa molto positiva – ha detto il medico di famiglia, Marilyna Lazzara. – Credo che ogni innovazione abbia dovuto affrontare delle difficoltà all’inizio e anche questa non sarà da meno. Risolte alcune difficoltà logistiche, credo che si rivelerà molto vantaggiosa sia per i medici che per gli assistiti”. “Se ci sono delle soluzioni per migliorare i servizi? Certamente la comunicazione – suggerisce Lazzara – noi abbiamo saputo di queste nuove indicazioni dai mass media e non dai nostri supervisori. È imbarazzante, alle volte, ricevere informazioni nuove perfino dai nostri assistiti”.

 

È scettico, invece, sulla possibilità di essere pronti in tempo Enzo Digrandi. “Non ci sarà nessuna ricetta elettronica entro il tempo stabilito – ha detto Digrandi. – Questo è poco ma sicuro. Non ci sono ancora gli strumenti adeguati, le farmacie, i medici e laboratori non posseggono ancora gli strumenti aggiornati per poter dar via a questa nuova pratica. Dobbiamo ancora discutere con l’assessorato: se affronteranno con buona volontà la questione, potremo iniziare con le prime ricette. Ma non prima di un altro mese”.

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