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Si torna a parlare di cardinali donna. Papa Francesco ci starebbe pensando

CITTA’ DEL VATICANO, 24 SETTEMBRE 2013 – Papa Francesco starebbe pensando all anomina di cardinali di sesso femminile. La proposta è stata rilanciata dal quotidiano spagnolo “El Pais” e richiama quella già fatta nel Sinodo del 1987 e non recepita nei documenti conclusivi. tra l’altro, a quanto pare, non andrebbe in contrasto con la chiusura al sacerdozio femminile operata da Giovanni Paolo II e alla quale Bergoglio ha già detto di volersi attenere: “quella porta è chiusa”, ha spiegato ai giornalisti nel viaggio di ritorno da Rio de Janeiro.

 

Di fatto – anche se negli ultimi secoli non ne sono stati creati – anche i laici possono accedere al cardinalato, semplicemente ricevendo dopo la “creazione” l’ordinazione diaconale. E nella Chiesa primitiva esistevano le diaconesse, anche se il loro servizio, secondo gli storici del cristianesimo più accreditati, non era liturgico ma semplicemente a beneficio dei poveri. Nel 1997, dieci anni dopo il Sinodo dove fu affrontato il tema, il cardinale Carlo Maria Martini, allora arcivescovo di Milano, volle riproporre l’ipotesi di istituire nuovamente le diaconesse sottolineando che il “no” di Giovanni Paolo II riguardava solo il sacerdozio. Secondo lo stesso principio, appunto, sarebbero possibili le donne cardinali, anche se l’ipotesi appare alquanto remota. I cardinali sono infatti elettori del Papa in quanto “titolari” di diaconie e presbiteri della diocesi di Roma o del titolo di una delle piccole diocesi suburbicarie e l’inserimento delle donne modificherebbe in modo serio tale tradizione. Il Papa però è il supremo legislatore della Chiesa Universale e puo’ decidere in modo assolutamente libero su tutte le materie canoniche (per questo l’ipotesi di El Pais potrebbe in effetti smentirla solo lui).

 

Senza arrivare a tanto, già Giovanni XXIII e Paolo VI innovarono parzialmente la consuetudine della esclusiva (ma solo teorica) competenza del clero romano (che è di rito latino) nell’elezione del suo vescovo, immettendo nel Collegio Cardinalizio alcuni patriarchi e arcivescovi maggiori di riti orientali che certo non possono essere considerati “clero romano”. Giovanni Paolo II e Papa Ratzinger hanno confermato questa novita’ allargando anzi il numero dei cardinali di rito orientale. Va considerato anche il fatto che la Comunione Anglicana, la cui dottrina si differenzia dalla cattolica solo su pochissimi punti, ha già le donne pastori e sta dibattendo con grande passione (fino a rischiare uno scisma) sulle donne vescovi. Secondo l’arcivescovo emerito di Bruxelles, cardinale Godfried Dannels, considerato un grande elettore di Bergoglio, per arrivare all’ordinazione delle donne, però, “prima vescovi e preti si dovrebbero convertire”. L’argomento classico contro l’ordinazione delle donne è che Gesu’ istituendo l’Eucaristia non previde la loro presenza nel Cenacolo, quando disse “fate questo in memoria di me”. Sulla stessa linea, però, a favore di cardinali donne si potrebbe forse sostenere che al momento della Pentecoste, quando cioè lo Spirito Santo promesso da Gesù scese sulla Chiesa nascente, Maria Vergine era con gli Apostoli e nella Chiesa le viene tributato – come ricordato recentemente da Papa Francesco – l’onore il più alto, il suo nome precede quello di qualunque santo.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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