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6 milioni di sfollati e due milioni di profughi | Anche la Croce Rossa in difficoltà

In questi ultimi mesi la Siria si è trasformata in un teatro di orrori. Il numero dei morti aumenta vertiginosamente giorno dopo giorno. Uno scenario che non risparmia niente e nessuno.  Molti giornalisti che hanno scelto di partire per documentare dal vivo la guerra sono stati rapiti. Ma la situazione non è tragica solo per chi sceglie di fare ingresso nel Paese. I siriani risentono sulla loro pelle gli effetti della guerra. Si contano sei milioni di sfollati, tra cui due milioni di profughi. Si stima un numero pari a 118 mila di bambini rifugiati che sono in grado di proseguire gli studi in qualche altro Paese, ma di questi solo un quinto ha ricevuto assistenza. La Siria necessita di un sostegno a larga scala, ora come non mai.

Tuttavia, è sufficiente dare uno sguardo alle notizie recenti per capire come ad essere a rischio sono anche coloro che partono per dare il loro aiuto. E’ il caso del rapimento dei sei cooperanti della Croce Rossa e di un volontario della Mezzaluna rossa siriana.  L’ assalto è avvenuto a Idlib, che in questi ultimi mesi ha fatto da sfondo a diversi rapimenti. Oggi in quattro sono stati liberati, ma la situazione è allarmante.

“Per noi è un segnale molto preoccupante, perché cose di questo tipo minacciano la sicurezza di coloro che necessitano assistenza”, spiega Tommaso Della Longa, portavoce della Croce Rossa Italiana. “Il convoglio era partito per fare un controllo delle strutture sanitarie ed era chiaramente contrassegnato con l’emblema della Croce Rossa – aggiunge – ma nonostante questo fosse ben visibile, sono stati fermati”.  Circa coloro che ancora non sono stati liberati afferma “ le attività non si sono fermate e la richiesta di un’immediata liberazione continua”.

Simona Pitarresi

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Simona Pitarresi
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