“Stanno privatizzando la politica” | L’accusa di Erasmo Palazzotto (Sel)

di Maria Teresa Camarda

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“Stanno privatizzando la politica” | L’accusa di Erasmo Palazzotto (Sel)

| giovedì 17 Ottobre 2013 - 14:44

Secondo le stime che avevano in tasca, se questa legislatura fosse durata cinque anni, avrebbero guadagnato con i finanziamenti pubblici ai partiti circa 5 milioni di euro, più o meno un milione di euro all’anno per Sinistra Ecologia e Libertà. Adesso, con la nuova legge approvata alla Camera, che sposta il bacino delle contribuzioni dal pubblico al privato, il partito di Nichi Vendola non ha ancora idea di quanto potrà incassare. “Ma certamente la somma sarà ridimensionata”, ammette Erasmo Palazzotto, deputato di Sel.

Siete sempre stati contrari a questa legge che rimodula il meccanismo di finanziamento ai partiti, tanto che ieri avete anche votato contro. Cosa non vi ha convinto?

“Si tratta di una legge che finisce per innescare un meccanismo del tutto privato che va a favorire le lobby di potere e gli interessi dei più ricchi. La donazione del 2×1000 messa a disposizione dei cittadini, per esempio, creerà uno squilibrio iniquo tra i partiti che sostengono le classi più abbienti, che dunque avranno donazioni più ricche dai loro sostenitori, e partiti come il nostro che invece sono portatori degli interessi dei più deboli, della medio e piccola borghesia e degli impiegati, con dichiarazioni dei redditi evidentemente inferiori. Si sta privatizzando la politica, un rischio gravissimo per la democrazia”.

Preferivate il vecchio sistema?

“Il finanziamento pubblico non era, come molti l’hanno definita, un’appropriazione indebita. Ci sono state certo delle degenerazioni, ma era il costo della democrazia, il metodo per garantire a tutti i partiti che rappresentavano anche soltanto una parte della cittadinanza di avere il necessario per lavorare e portare a termine i propri compiti di rappresentanza. Come Sel avevamo presentato un disegno di legge che prevedeva delle correzioni al sistema: intanto, un tetto alle spese per le campagne elettorali e poi la possibilità di ricevere un rimborso soltanto sulla base di una rendicontazione accurata, nell’ottica della trasparenza e del contenimento”.

Nonostante la vostra opposizione alla legge, avete presentato un emendamento sui tesorieri dei partiti che è passato.

“Esatto, chi gestisce i patrimoni dei partiti deve rendere pubblica la propria situazione economica. E non conta se hanno accettato o meno i finanziamenti pubblici”.

Il riferimento è evidentemente al Movimento 5 Stelle e a Beppe Grillo.

“Infatti. Grillo gestisce il bilancio del Movimento ma non ha mai acconsentito a chiarire la propria posizione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi”.

Adesso che i partiti, per i finanziamenti, dovranno fare riferimento ai privati, Sel accetterà contributi da chiunque glieli proponga o creerete una lista di condizioni da rispettare per poter essere vostri sostenitori?

“Fin dalla nostra fondazione, abbiamo sempre pubblicato sul sito qualunque operazione economica. Un partito trasparente come il nostro, dunque, non potrà accettare finanziamenti da aziende che non sono trasparenti allo stesso modo. Inoltre, penso che aziende con un’etica diversa dalla nostra non si sentiranno rappresentate da noi e quindi non ci penseranno nemmeno a finanziarci”.

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