Comuni, Delrio: “Stato oppressivo” | Fassino: “Spending review strumento di ricatto”

di Redazione

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Comuni, Delrio: “Stato oppressivo” | Fassino: “Spending review strumento di ricatto”

| mercoledì 23 Ottobre 2013 - 21:57

Lo Stato? Quasi un peso per gli enti locali, parola del ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, nel suo intervento alla Conferenza nazionale dei piccoli comuni, che precede l’assemblea nazionale dell’Anci. “Da mesi – dice il ministro – sto dicendo agli altri ministri che la rete delle amministrazioni locali è nervosa per le troppe difficoltà che incontrano e per l’eccesso di norme e vincoli con cui debbono avere a che fare. Spero che l’alleggerimento da un miliardo sul patto di stabilità tra l’altro, quei Comuni che vogliono fare sul serio – ha sottolineato – progetti di ricerca e sostenga i progetti di cofinanziamento per progetti Ue”.

Poi la proposta, una ‘call’, una chiamata ai Comuni nel mese di novembre, per segnalare le norme che complicano la vita amministrativa dei Comuni, ed eliminarle per decreto. – ha continuato Delrio – Vogliamo provare a togliere norme e obblighi inutili – ha spiegato, a margine dei lavori – che non vengono mai fruiti da cittadini e imprese ma si sono accumulati nel corso degli anni”.

“Quindi – ha aggiunto il ministro – insieme al ministro D’Alia, che già sta facendo un ottimo lavoro su questo, chiediamo ai Comuni di continuare a segnalarci tutto ciò che impedisce un processo rapido della burocrazia italiana, che deve essere ai livelli della burocrazia europea”. I vantaggi, secondo il ministro, possono essere sostanziosi: “La Germania ha eliminato 11 mila obblighi informativi in quattro anni, e ha ottenuto risparmi enormi”.

Da Firenze parla anche il presidente dell’Anci, Piero Fassino, che usa parole tutt’altro che morbide per definire il momento che molti Comuni stanno attraversando. “La spending review -dice – è diventata uno strumento pensato e praticato dalle amministrazioni centrali dello Stato in modo punitivo quando non addirittura persecutorio verso gli enti locali. Per non parlare dell’estensione del tutto ultronea ed eccessiva di poteri alla Corte dei Conti e agli organi di controllo, a cui si è concessa un’invadenza del tutto inaccettabile. So bene di usare parole aspre ma si deve sapere che questo è lo stato d’animo dei sindaci”.

 “L’allentamento del patto di stabilità per un miliardo è una prima buona misura che restituisce ai Comuni spazi per finanziare investimenti”, continua il sindaco di Torino, che coglie l’occasione per sollecitare governo e Parlamento “a superare l’applicazione del patto per i Comuni inferiori a cinque mila abitanti e ad escludere dal patto le quote di cofinanziamento nazionale e locale sui fondi comunitari. Proponiamo – conclude – che si dia vita ad una task force – costituita da Anci, Ministero della Funzione Pubblica, Ministero delle Autonomie e dell’Economia – con l’obiettivo di rivisitare la legislazione vigente. In questo modo verrebbero eliminate tutte le norme che appaiono superflue e contraddittorie con un quadro istituzionale fondato sul riconoscimento dell’autonomia degli enti locali”.

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