L’America ci spia? | Oggi Letta incontra Kerry

di Redazione

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L’America ci spia? | Oggi Letta incontra Kerry

| mercoledì 23 Ottobre 2013 - 08:42

Il direttore della National Intelligence americana, James Clapper, ha ridimensionato la portata dello spionaggio sulle telefonate in Francia, affermando che l’articolo pubblicato sul quotidiano Le Monde contiene “informazioni imprecise e fuorvianti”. In particolare Clapper in una nota ha detto che non è vero che la National Security Agency ha registrato 70 milioni di dati telefonici di cittadini francesi.

“Anche se non intendiamo entrare nel dettaglio delle nostre attività”, ha ribadito Clapper, “abbiamo più volte chiarito che gli Usa raccolgono intelligence del tipo che viene raccolta da tutti i Paesi e lo fanno per proteggere la nazione, i suoi interessi, e i suoi alleati, tra l’altro, da minacce come il terrorismo e la proliferazione di armi di sterminio”.

Intanto il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, incontrerà oggi il Segretario di Stato Americano, John Kerry. Kerry si trova a Roma per spingere i colloqui di pace in Medio oriente ma adesso è chiamato a rispondere anche dello scandalo sullo spionaggio.

Infatti dopo la Francia, anche l’Italia dovrà chiedere agli Stati Uniti se gli italiani sono stati spiati e se è stata violata la loro privacy. A sollevare il problema è stato il Garante della privacy, Antonello Soro, attraverso una lettera inviata a Letta, dove si legge: “Si tratta di una indispensabile operazione di trasparenza in quanto tali condotte, se confermate, avrebbero primariamente violato i principi fondamentali in materia di riservatezza dei cittadini e reso evidenti le debolezze connesse alla sicurezza delle reti e dei sistemi informatici rilevanti sul piano nazionale”.

Contattato al telefono dal Corriere della Sera, l’ex capo dell’Ufficio italiano della Cia Vincent Cannistraro dichiara che con la raccolta dati elettronica di massa “non esiste più privacy e non esiste più segreto”, e che è giunta l’ora di tutelare dalle “intercettazioni universali” i cittadini, le imprese e le nazioni.

“Posso dirle alcune cose. Il direttore della National Security Agency e uno o due suoi vice verranno sostituiti tra non molto: mi risulta che in linea di principio Obama lo abbia già deciso. E l’uso del Megadata, il sistema di sorveglianza elettronica della Nsa, verrà severamente controllato: per ciò che concerne l’Europa, il presidente vuole che sia applicato soltanto all’antiterrorismo e non sconfini nello spionaggio politico o economico. Obama ne ha abbastanza degli scandali e ha a cuore l’integrità dell’Alleanza atlantica. Gli altri Paesi, tra cui l’Italia, dovranno aiutarlo”.

L’ex direttore dell’Ufficio italiano della Cia, dell’intelligence del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca e dell’antiterrorismo a Washington difende il ricorso al Megadata da parte della Nsa, ma ammette che si presta “ad abusi e soprusi”. “I progressi di queste tecnologie estreme – osserva – ci hanno colto impreparati. Possiamo essere ascoltati, letti e visti 24 ore su 24. Di più: ignoriamo quasi tutto delle guerre elettroniche clandestine che sono attualmente in corso. Cinque anni fa non era così. L’Italia produce sistemi analoghi al nostro e li vende a terzi. Sono sistemi molto sofisticati e il vostro governo, che è al corrente del loro smercio, dovrà sincerarsi che non finiscano in mano a potenziali nemici. C’è urgente bisogno di una regolamentazione globale di questi prodotti e del loro impiego”.

 

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