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Papa Francesco: “Confessarsi non è una tortura.|Prendiamo esempio dalla saggezza dei bambini”

“Alcuni dicono: ‘Ah, io mi confesso con Dio’. Ma questo è facile, è come confessarti per e-mail: Dio è là, lontano, io dico le cose e non c’è un faccia a faccia, non c’è un incontro a quattr’occhi”.

Papa Francesco ha parlato così nell’omelia di oggi alla Domus Santa Marta, dedicata al sacramento della penitenza. “Confessare i nostri peccati – ha spiegato – non è andare ad una seduta di psichiatria, neppure andare in una sala di tortura: è dire al Signore ‘Signore sono peccatore’, ma dirlo tramite il fratello, perché questo dire sia anche concreto. E ci faccia dire: ‘sono peccatore per questo, per questo e per questo'”.

Papa Francesco è intervenuto su una crisi abbastanza diffusa tra i fedeli: la mancata pratica del confessionale. Il Pontefice ha insistito dicendo che confessarsi è indispensabile nella pratica della vita cristiana e che aiuta a fare i conti con noi stessi.

“Per molti credenti adulti, confessarsi davanti al sacerdote è uno sforzo insostenibile, che induce sovente a scansare il Sacramento, o una pena tale che al dunque trasforma un momento di verità in un esercizio di finzione. I piccoli – ha aggiunto- hanno quella saggezza: quando un bambino viene a confessarsi, mai dice una cosa generale”.

Il Pontefice ha anche esemplificato, riproponendo la possibile confessione di un bambino: “padre ho fatto questo e ho fatto questo a mia zia, all’altro ho detto questa parola’ e dicono la parola”. Insomma i bambini “sono concreti, hanno quella semplicità della verità. E noi abbiamo sempre la tendenza di nascondere la realtà delle nostre miserie”.

“Ma c’è una cosa bella: quando noi confessiamo i nostri peccati come sono alla presenza di Dio, sempre – ha assicurato Francesco – sentiamo quella grazia della vergogna. Vergognarsi davanti a Dio è una grazia”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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