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Piero Caldarera e il suo Corimbo salutano la città | Un loft di idee e di libera espressione dell’arte

Il primo impatto che si ha varcando la soglia di Corimbo Loft è quello di assaporare l’art decò, quel fenomeno di gusto che interessò il secondo e il terzo decennio del secolo XX. I primi ‘900 sono ovunque, affascinano l’ospite facendo capolino da dietro un vassoio, oppure da una sedia, da un comodino. Ad un secondo sguardo le carte si mescolano ed ecco comparire un bidone in lamiera nato per contenere liquidi che oggi trova nuova vita e diventa un interessante porta oggetti.

Piero Caldarera, antiquario di Palermo e punto di riferimento per lo sviluppo dell’arte contemporanea in città, ultimo dei Gattopardi, ha scelto di ritirarsi a vita privata. E il suo negozio/galleria chiude. Corimbo Loft per anni è stato il fulcro di mostre, eventi, ritrovi. Piero Caldarera, uomo lungimirante e avanguardistico per i tempi, si è divertito a mescolare oggetti pregiatissimi con altri più insoliti, l’eleganza con il kitsch, il passato con il presente. Negli anni è stato un attento osservatore del panorama artistico nazionale ed internazionale, proponendo a volte artisti del passato, altre volte artisti affermati, oppure puntando su perfetti sconosciuti che hanno saputo toccare le sue corde.

Piero Caldarera, crea nel 1972 a Palermo, quello che per molti sarà uno dei punti più significativi per l’antiquariato e la cultura in città: Corimbo. Agli inizi degli anni novanta Caldarera intuisce che i tempi stanno cambiando e decide di dedicarsi ad un mercato più dinamico, internazionale, che abbraccia una grande varietà di articoli, insoliti, particolari, antichi e moderni. Questo fermento nuovo ha bisogno di spazio, il classico negozio nel salotto cittadino non è più sufficiente ha contenere tante idee. Serve uno spazio grande, dove organizzare mostre, discutere di politica, di cultura, dove accogliere amici e artisti, uno spazio senza barriere, senza muri, un loft insomma.

Piero Caldarera si innamora di un vecchio e abbandonato magazzino per la lavorazione degli agrumi in via Principe di Belmonte, accanto al porto. Resta affascinato da una scritta – “un posto per ogni cosa, ogni cosa al suo posto” – mantenuta dopo l’imponente recupero.

Nel tempo da qui passeranno: Aldo Busi (scrittore), Elvira Sellerio, Ugo La Pietra (architetto), Enrico Crispolti (storico dell’arte), Quintino di Napoli (artista), Aleksandr Leont’ev (artista);Beppe Modauto(artista); Renato Tosini (pittore); Salvatore Rizzuti (scultore); Guido Averna (artista); PupinoSamonà (pittore);Luciano Conti (pittore); Luigi Di Gangi (artista); Gillo Dorfles (critico d’arte), solo per citarne alcuni.

La mia vita è stata baciata dalla fortuna in moltissime occasioni – racconta Piero Caldarera.– Ho scelto di fare questo mestiere ed ho potuto scegliere di farlo come volevo: viaggiando, incontrando persone, artisti, intellettuali, arricchendomi di volta in volta di esperienze, di tutto quel bagaglio che mi ha formato nel tempo e mi ha portato fino a qui”. La storia di Corimbo finisce qui e a dicembre 2013 l’affascinante loft chiuderà i battenti dopo un’imponente svendita che ha l’obiettivo di dare nuova vita agli oggetti del negozio.

“Non ho più quella forza per fare le cose come piace a me – conclude Caldarera – e dunque la mia storia si ferma qui. Ma se mi guardo indietro, se penso agli affetti costruiti dentro questo spazio, alle relazioni artistiche nate dentro queste mura, agli azzardi, alle sfide in tempi passati quando io stesso mi sentivo un leone ruggente, alla storia di questo posto, beh posso dire che il mio è stato un viaggio di piacere, un viaggio unico, privilegiato nel mondo che più mi è piaciuto”.

 

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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