Da poco più di un anno era riuscito a personalizzare la sua amata Ferrari testa rossa, personalizzando la targa con il suo soprannome. Per farlo Michele Lestingi, imprenditore 47enne di Conversano, ha dovuto avviare una scrupolosa procedura di radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico italiano, facendo risultare l’autovettura esportata all’estero.
Un particolare non sfuggito alla della Direzione Investigativa Antimafia di Bari, che continuavano a monitorarne il patrimonio all’indomani del maxi sequestro di beni societari per oltre 1,6 milioni di euro eseguito qualche settimana fa e che ha sequestrato l’auto.
La sua Ferrari 360 Modena, infatti, in questi giorni è stata più volte parcheggiata a pochi metri di distanza dalla sede legale della Tecnohouse Srl, azienda riconducibile all’imprenditore e già posta sotto sequestro dagli agenti della DIA di Bari.
La targa personalizzata era arrivata direttamente in Polonia, dove Lestingi risulta avere interessi commerciali di import export legati alla mercato immobiliare e automobilistico, e aveva la scritta “L1ROSSO” che si riferisce al nomignolo storico di “u Russ”.
Il provvedimento è stato adottato dalla Terza Sezione Penale del Tribunale di Bari, che ha accolto proposta formulata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, alla luce degli elevati investimenti effettuati da Michele Lestingi apparsi sproporzionati rispetto le entrate lecite del nucleo familiare.