Gianfranco Fini, ex leader di Allenza nazionale, ex presidente della Camera dei Deputati, fondatore con Silvio Berlusconi del Popolo della libertà, è diventato lo spauracchio di una carriera politica finita male, stipata nel dimenticatoio. “Finirete come Fini”, minaccia il Cavaliere in un’intervista all’Huffington post riferendosi ai governativi del Pdl guidati dal vicepremier Alfano.
“Se si contraddicono i nostri elettori – è il monito di Berlusconi – non si va da nessuna parte. Anche Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita. Ripeto: è nel loro interesse ascoltare cosa dicono i nostri elettori, per non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita”.
L’ex presidente del Consiglio ha deciso di rilasciare l’intervista al quotidiano online di Lucia Annunziata per rispondere alle dichiarazioni del “delfino” Angelino Alfano a Sky. Il vicepremier, a capo delle colombe, aveva chiesto ai falchi, cosiddetti lealisti, di continuare a sostenere con impegno il Governo, a prescindere dal voto sulla decadenza. Secca la risposta di Berlusconi: “Come può pretendere il Partito democratico – ha detto, senza citare Alfano – che i nostri senatori e i nostri ministri continuino a collaborare con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader dei moderati?”.
Insomma, nonostante gli appelli della senatrice Simona Vicari, nel Pdl la tensione è alle stelle e non passa giorno senza che si accenda uno scontro tra falchi e colombe, delfini e reggenti, governativi e lealisti. E il Consiglio nazionale del 16 novembre, in queste condizioni, sembra soltanto il momento per sancire una separazione ormai necessaria.