Bufera in parlamento per l’emendamento | sugli stadi di calcio e i centri commerciali

di Redazione

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Bufera in parlamento per l’emendamento | sugli stadi di calcio e i centri commerciali

| venerdì 22 Novembre 2013 - 13:42

Il cemento. Ancora una volta il terreno dello scontro  è quello dell’edilizia. In questo caso si parla di costruzioni specifiche, famose e molto frequentate: gli stadi. L’emendamento del governo alla legge di stabilità che permetterà la realizzazione di stai con centri commerciali annessi ha suscitato le reazioni del viceministro all’Economia Stefano Fassina e del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che frena “La norma è da cambiare”, e Fassina aggiunge “l’emendamento potrebbe non essere presentato”. L’emendamento finanzia nuovamente il fondo-stadi e prevede che “l’intervento possa prevedere uno o più impianti sportivi nonché insediamenti edilizi o interventi urbanistici entrambi di qualunque ambito o destinazione anche non contigui agli impianti sportivi”. Inoltre la costruzione di nuovi edifici dovrà risultare funzionale, si legge nella bozza dell’emendamento “del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’intervento e concorrente alla valorizzazione in termini sociali, occupazionali ed economici del territorio di riferimento”.

Il timore di una possibile speculazione edilizia ha fatto insorgere il Partito democratico, Sel, i Verdi il Movimento 5 stelle e alcuni esponenti della Lega Nord. Sembra esserci ancora molto da fare quindi affinché l’emendamento possa vedere la luce. “Una accelerazione al consumo di suolo e alla speculazione edilizia – spiegano i deputati del M5s delle Commissioni Ambiente ed Agricoltura – ecco quello che,  a nostro avviso, sarà il risultato dell’emendamento del governo al disegno di legge di stabilità – spiegano – che prevede una semplificazione autorizzatoria per l’ampliamento e la realizzazione di impianti sportivi, nonché di costruzioni anche non contigue agli impianti ma ad essi funzionali, economicamente e finanziariamente. É proprio questo il punto non chiaro dell’emendamento che lascia, di fatto, aperte le maglie a chi vuole continuare a cementificare il nostro Paese non rendendosi conto che ormai non c’è più suolo da consumare”.

Il governo nel frattempo, secondo alcune indiscrezioni riportate da Corriere.it, starebbe cercando di mediare attraverso l’eliminazione ci costruire insediamenti “anche non contigui agli impianti sportivi”. Andrea Orlando, ministro per gli Affari regionali e Autonomie con delega allo Sport, Graziano Delrio, afferma che “né speculazione edilizia, né devastazione del territorio saranno presenti nell’emendamento governativo ufficiale, bensì la volontà di ammodernare l’impiantistica sportiva, professionistica e di base – continua Delrio – Da parte del governo c’è l’impegno a evitare cementificazione, speculazioni edilizie e sfruttamento del territorio. Il testo del governo sarà coerente con questi principi. Introdurre il tema nella legge di stabilità significa prendere a cuore le richieste dai territori e dare una risposta adeguata”.

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