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Ultimatum di Renzi al premier: | “Dal 9 dicembre si fa come dice il Pd”

Nuovo ultimatum di Renzi a Letta. In vista del verdetto delle primarie il sindaco di Firenze si comporta sempre più da segretario in pectore. Una volta eletto il nuovo leader del partito “si fa come dice il Pd”, ribadisce. “Non ho alcuna intenzione di far cadere il governo – continua Renzi –  quello che mi interessa è che faccia le cose e non si limiti a giocare a ‘bandierina’ sull’Imu”.

“Altrimenti – dice Renzi – ci arrabbiamo”. In linea con lo stile adottato nella corsa alla guida del Pd, il candidato alla poltrona di segretario cita un film con Bud Spencer e Terence Hill. Renzi fa capire che qualcosa non va ma continua a sostenere il premier che puo’ durare fino al 2018” ma, sottolinea, “bisogna vedere se riuscirà ad aumentare l’occupazione”. La sua ricetta: “Letta deve fare politiche disciplinari del lavoro diverse e cambiare la burocrazia”.

PRIVATIZZAZIONI.  “Prima di privatizzare – aggiunge il sindaco – serve una prova di maturità della politica dimezzando i costi e i posti in Parlamento. Togliere il tre per cento di Eni è una operazione di cassa senza valore strategico”. Poi si è soffermato sui casi Telecom e Alitalia, esempio di “privatizzazioni fatte male”. Quella Alitalia, osserva, “è stata una vergogna, una privatizzazione in cui i privati hanno fallito. Un errore perché si è scelto un business sbagliato puntando ai voli interni invece di investire sul mercato estero”. Anche la privatizzazione di Telecom è stata fatta male: “quello che era un gioiello italiano è stato svenduto”.

LEGGE ELETTORALE. Renzi non ha dubbi: “Tra Porcellum e Mattarellum è meglio il secondo. Ma non è sufficiente. Se ci fosse un mattarellum con il 75% nei collegi e il 25% di premio di maggioranza sarebbe perfetto. Leggi elettorali buone ce ne sono a migliaia, l’importante è avere una legge elettorale con cui si sappia chi ha vinto, chi ha vinto governa, chi governa lo fa per 5 anni e non con gli inciuci. In Italia c’è già una legge elettorale così, quella per i sindaci”, ha detto Renzi tornando sulla proposta di una riforma elettorale mutuata dal cosiddetto Sindaco d’Italia.

CANCELLIERI. Sul caso Cancellieri, Renzi ricorda di aver messo in guardia il premier sul fatto di “non metterci la faccia, perché a mio giudizio la Cancellieri doveva dimettersi. Il Presidente del Consiglio è andato invece al gruppo del Pd, io gli avevo suggerito di non farlo, siamo amici e gli ho detto: io la faccia non ce la metterei”. “Il ministro Cancellieri – ha ribadito – ha sbagliato e il fatto che qualcuno si ostini a non riconoscerlo fa prima di tutto del male al ministro stesso”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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