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Borsellino quater, due poliziotti si rifiutano di rispondere

E’ durata pochi minuti l’udienza oggi in calendario presso la Corte d’assise di Caltanissetta, nell’ambito del processo per la strage di via D’Amelio, denominato “Borsellino Quater”. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, infatti, i due testi citati dall’ accusa, Vincenzo Ricciardi e Mario Bò, entrambi funzionari di polizia, che facevano parte del gruppo investigativo “Falcone-Borsellino” costituito subito dopo le stragi del ’92.

Il presidente, Antonio Balsamo, su richiesta delle parti, ha perciò proceduto all’acquisizione dei verbali che riportavano gli interrogatori resi precedentemente dai due poliziotti. Mario Bò presta servizio a Trieste dove dirige la squadra mobile di quella questura, mentre Vincenzo Ricciardi, ex questore a Novara, è andato in pensione.

Entrambi sono indagati per calunnia. Due ex collaboratori di giustizia, Salvatore Candura e Vincenzo Scarantino, hanno rivelato di aver ricevuto da Ricciardi e Bò pressioni e violenze affinché si autoaccusassero di concorso nel furto della Fiat 126, utilizzata poi come autobomba nella strage di via D’Amelio.

Oggi avrebbe dovuto deporre in corte d’assise anche Marina Busetto, compagna di Arnaldo La Barbera. Ma per la terza volta consecutiva la donna non si è presentata in udienza, giustificando la sua assenza. Ma la corte ha disposto accertamenti. Il processo è stato aggiornato al prossimo 3 dicembre.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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