Rapporto Abi sulla criminalità predatoria| Aumentano le rapine, la Sicilia è la regione più a rischio

di Redazione

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Rapporto Abi sulla criminalità predatoria| Aumentano le rapine, la Sicilia è la regione più a rischio

| martedì 26 Novembre 2013 - 13:44

Aumentano le rapine, aumentano i furti, si salvano le banche, anche grazie alla sempre più stretta collaborazione e allo scambio di dati e informazioni con le forze dell’ordine: è la sintesi del “Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria” presentato oggi dall’Abi.

Il rapporto evidenzia chiaramente un “accentuarsi della criminalità sul territorio”: nel 2012 ci sono state 42.631 rapine, con un incremento del 5,1% rispetto al 2011. E in aumento è risultato anche il tasso ogni centomila abitanti, che è passato dalle 66,9 rapine ogni 100mila abitanti nel 2011 alle 71,8 del 2012.

Crescono anche i furti: nel 2012 ne sono stati denunciati 1.520.623 con un incremento del 4,1% rispetto all’ anno precedente. Netto aumento anche del tasso dei furti ogni centomila abitanti che è arrivato a 2.560 contro il valore di 2.409 registrato nel 2011.

La metà delle rapine, dice lo studio dell’Abi, è stata commessa in strada. Seguono quelle effettuate negli esercizi commerciali (16,6%), in abitazione (8,2%), in banca (2,9%), in farmacia (2,7%), negli uffici postali (1,2%) e in tabaccheria (1%). L’unico dato positivo riguarda le rapine in banca e in tabaccheria, che sono scese rispettivamente del 10,1% e del 7,5% mentre quelle in abitazione sono salite del 22,1% (3.491 casi), quelle negli esercizi commerciali del 13,3% e quelle negli uffici postali del 5,2%.

Praticamente stabili le rapine in farmacia, con un incremento dello 0,1%. Quanto all’indice di rischio, il più alto si registra nella grande distribuzione (13,6 rapine ogni 100 punti vendita), seguito dalle farmacie (6,4) e dalle banche e uffici postali (3,8%) La maggioranza delle rapine, dice ancora il rapporto presentato dal direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, avviene nel tardo pomeriggio-sera (tra le 18 e le 21 ad esempio è stato commesso l’81% delle rapine in farmacia e il 62% in tabaccheria) e l’uso delle armi, se è risultato particolarmente basso per le azioni in banca – 18% del totale -, rappresenta invece la modalità prevalente di esecuzione nelle altre tipologie di rapine (75% di quelle in tabaccheria, 59% di quelle in uffici postali, 55% di quelle in farmacia).

Quanto all’analisi territoriale, il rapporto sottolinea infine che la situazione più “critica” è quella della Sicilia, seguita da Lazio e Campania. L’isola è risultata al primo posto come indice di rischio per le rapine in banca (8,8 rapine ogni 100 sportelli) e negli uffici postali (12,5), al secondo per le rapine in tabaccheria (indice di 1,9) e al terzo posto per quelle in farmacia.

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