Codacons sul rapporto Censis: “È una vergogna, e la situazione è destinata a peggiorare”

di Redazione

» Cronaca » Codacons sul rapporto Censis: “È una vergogna, e la situazione è destinata a peggiorare”

Codacons sul rapporto Censis: “È una vergogna, e la situazione è destinata a peggiorare”

| venerdì 06 Dicembre 2013 - 11:48

“È una vergogna. Sono dati da Terzo Mondo, non degni di un paese che vuole definirsi civile”. Questa la reazione del Codacons, espressa in una nota, a proposito dei dati resi diffusi nel 47° rapporto dal Censis secondo cui una famiglia su quattro fa fatica a pagare le tasse o bollette, il 70% è in difficoltà se deve affrontare una spesa imprevista ed il 69% ha indicato una riduzione e un peggioramento della capacità di spesa.

“L’incertezza – si legge – ha preso il sopravvento sulle famiglie assumendo la forma della preoccupazione e dell’inquietudine. La cosa più grave – attacca il Codacons – è che la situazione non è destinata a migliorare nel 2014, considerato che il Governo ha finora abbassato una sola unica tassa, l’Imu sulla prima casa, che pagavano tanto i ricchi quanto i poveri, pensando pure di compensare la riduzione di gettito con una nuova imposta, la Iuc o come vorranno chiamarla. Peraltro, come dimostra il rapporto annuale del Censis, l’incertezza gioca un ruolo fondamentale sulle famiglie e sui loro consumi, incertezza che non viene certo ridotta dal fatto che gli italiani ancora non hanno capito se dovranno pagare una parte della seconda rata Imu. Insomma i già troppo scarsi effetti positivi che poteva avere l’abolizione di questa imposta sono stati del tutto annullati da un Governo che, per prendere questa minuscola decisione, ha fatto ben 4 decreti sullo stesso argomento negli ultimi 3 mesi e che probabilmente ne farà un quinto”.

Secondo l’associazione dei consumatori, l’unico modo per rilanciare i consumi “è quello di ridistribuire la ricchezza. Il Governo, quindi, deve fare un dl antipovertà, che sposti le tasse su quel 10% degli italiani che detiene il 50% della ricchezza del Paese, su evasori e speculatori. Ad esempio – conclude – aumentando la tassazione sulle rendite finanziarie, oggi tassate meno del lavoro dipendenti o reintroducendo un’aliquota Iva sui beni di lusso, come era fino al 1997”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820