Cisl, Bonanni a tutto campo: “Con Renzi andremo d’accordo | Lo sciopero generale non è sufficiente, ripudiamo la violenza”

di Redazione

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Cisl, Bonanni a tutto campo: “Con Renzi andremo d’accordo | Lo sciopero generale non è sufficiente, ripudiamo la violenza”

| mercoledì 11 Dicembre 2013 - 14:02

Raffaele Bonanni parla a tutto campo da Palermo, partecipando agli stati generali della Cisl in Sicilia. Il leader del sindacato commenta le elezioni del segretario del Pd, la legge di stabilità, la situazione dei precari in Sicilia, lo sciopero generale e la proteste dei forconi.

La guida della segreteria dei democratici assegnata a Renzi soddisfa Bonanni: “Le sue parole vanno nella stessa direzione degli obiettivi che abbiamo come Cisl, speriamo che ci si possa intendere, le premesse sono molto buone”.

“La legge di stabilità deve varare un meccanismo serio che colleghi i soldi che si risparmiano dalla spesa deviata e dall’evasione direttamente e automaticamente per la riduzione delle tasse”, auspica il leader della Cisl “Abbiamo chiesto questo al presidente del Consiglio, ci pare che voglia farlo aspettiamo che ci sia l’emendamento del governo che attesti un fatto così importante per riprendere i consumi e per considerare redditi più bassi”.

E sull’ipotesi di derogare al patto di stabilità per la proroga dei contratti dei 24 mila precari della Regione siciliana, Bonanni commenta: “Penso che occorre trovare una soluzione produttiva perché altrimenti rischiamo di rinviare di volta in volta la solita immondizia sotto il tappeto, senza smaltirla. Bisogna affrontare la questione con molto coraggio, i governanti devono farlo e dare un assetto produttivo a queste cose, in un Italia piena di esigenze”.

La Cisl ha poi un’idea precisa sui movimenti sociali e sulle proteste degli ultimi giorni: “I movimenti sociali non possono giocare con la violenza, però la politica deve capire che non può dare il fianco alla violenza limitando il dialogo”.

Qual è lo strumento ideale dunque per protestare? Non più lo sciopero generale: Bonanni concorda con Susanna Camusso, che ha definito lo sciopero “una strumento non più sufficienti in una situazione di grande difficoltà come quella che sta attraversando il Paese”.

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