Palermo, un giovane in coma durante l’allenamento | Stava seguendo una lezione di kick boxing

di Stefania Brusca

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Palermo, un giovane in coma durante l’allenamento | Stava seguendo una lezione di kick boxing

| mercoledì 11 Dicembre 2013 - 11:09

Un giovane di 20 anni, Giuseppe Lena, si trova ricoverato in seconda rianimazione all’ospedale Civico di Palermo dopo che è stato colto da malore mentre si stava allenando nel centro sportivo Body System di via Stazzone. Si è accasciato mentre stava partecipando ad una lezione di kick boxing.

Il ragazzo ha un edema cerebrale, ed è attualmente in coma profondo. Secondo quanto è emerso finora, il giovane è arrivato in ospedale ieri pomeriggio, accompagnato da alcuni amici.

Questi ultimi avrebbero riferito che Lena ha ricevuto un calcio durante l’allenamento, ma non sono state ancora stabilite le effettive cause del malore del ragazzo.  Sulla vicenda  indaga la polizia.

La palestra è rimasta chiusa nel pomeriggio. “Non abbiamo fatto attività perché ci sentiamo tutti vicini a Giuseppe Lena; un segno di rispetto per lui e per i tanti ragazzi che frequentano la nostra palestra”, dicono.

“Era arrivato attorno alle 19 come faceva da un anno – racconta la titolare della palestra – Aveva mal di testa e il maestro gli aveva consigliato di mettersi seduto e non fare attività per questa volta. Poi a metà della lezione si era ripreso e aveva deciso di provare a fare qualche esercizio. Una proiezione, in gergo, che prevede alcuni movimenti e una caduta controllata. Da quell’esercizio Giuseppe non si è più alzato”.

A trasportare Giuseppe in ospedale sono stati gli stessi amici. Hanno capito subito che le condizioni del giovane studente erano gravissime. Aveva perso conoscenza. Al pronto soccorso i medici hanno cercato di rianimarlo. Le condizioni del ventenne non sono migliorate.

Nella palestra ieri stesso sono arrivati gli agenti della scientifica per eseguire i rilievi e cercare di ricostruire cosa è successo. Qualche amico avrebbe raccontato di un calcio che il giovane avrebbe ricevuto. Ma per i titolari della palestra si sarebbe trattato di una dolorosa fatalità. “In 14 anni che gestiamo questa palestra non si è mai verificato nulla di tutto questo – conclude la titolare – I nostri giovani sono come figli e le attività si svolgono in piena sicurezza senza tralasciare nulla al caso”.

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