Via libera all’emendamento “salva-precari” | D’Alia: “Tempo fino al 2014 per le stabilizzazioni”

di Maria Teresa Camarda

» Cronaca » Via libera all’emendamento “salva-precari” | D’Alia: “Tempo fino al 2014 per le stabilizzazioni”

Via libera all’emendamento “salva-precari” | D’Alia: “Tempo fino al 2014 per le stabilizzazioni”

| lunedì 16 Dicembre 2013 - 10:43

Via libera del Consiglio dei ministri all’emendamento salva-precari delle Regioni a Statuto speciale, pensato in particolare per l’emergenza occupazione di oltre 24 mila precari della pubblica amministrazione dell’Isola. “Il governo – annuncia in una nota il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia – ha presentato un emendamento alla legge di stabilità che dà più tempo alle regioni a Statuto Speciale per programmare e riorganizzare le amministrazioni pubbliche secondo le norme previste dal decreto 101 per l’inserimento stabile dei precari nelle Pa”.

“Il decreto 101 sul pubblico impiego divenuto legge – spiega D’Alia – indicava nel 31 dicembre prossimo la scadenza entro cui si doveva effettuare una ricognizione dei comuni in grado di stabilizzare e comporre le liste regionali dei precari: con questa norma spostiamo quel limite al 31 dicembre 2014, consentendo contemporaneamente la proroga dei contratti, sempre volta al processo di stabilizzazione, anche ai comuni che avendo sforato il patto di stabilità non sarebbero nelle condizioni di farlo”.

Un provvedimento che concede più tempo alle Regioni per trovare una soluzione per la stabilizzazione dei precari che da anni aspettano una soluziono alla propria vertenza. “Per facilitare questo percorso virtuoso – spiega D’Alia – abbiamo inserito anche una norma che esclude dal calcolo delle spese di personale le risorse necessarie alle stabilizzazioni ottenute attraverso risparmi di spesa”.

“Di particolare rilevanza – aggiunge D’Alia – sono anche le nuove misure volte alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in tutte le regioni, e in particolare i 25 milioni di euro stanziati per pagare gli arretrati, prorogare i progetti fino al 2014 e avviare percorsi di inserimento nelle amministrazioni degli Lsu e Lpu della regione Calabria”.

Giovedì il voto in Parlamento. E toccherà poi alla Regione siciliana farsi trovare pronta con la legge che di fatto proroga i contratti dei precari. Proroga che potrebbe essere a rischio senza una deroga al comma 9 dell’articolo 4 del decreto D’Alia. Per questo i parlamentari del Pd Angelo Capodicasa e Maria Iacono hanno presentato un subemendamento al testo del governo Letta, che fa slittare al 31 dicembre 2014 il termine (che il decreto 101 fissava al 31 dicembre di quest’anno), per procedere “alla ricognizione dei comuni in grado di stabilizzare e comporre le liste regionali dei precari, consentendo anche la proroga dei contratti ai precari dei comuni che, avendo sforato il patto di stabilità, non sarebbero nelle condizioni di farlo.

“Abbiamo presentato un subemendamento – dice il deputato del Pd Angelo Capodicasa e componente della Commissione Bilancio della Camera – per chiedere una deroga al comma 9 dell’articolo 4 del decreto 101, che impedisce ai comuni di prorogare i contratti a termine in misura maggiore rispetto ai posti disponibili in pianta organica”. Il testo sarà oggetto di discussione in commissione Bilancio alla Camera nella riunione in programma questo pomeriggio.

“Per fortuna il Governo Letta, malgrado alcuni “pasticcioni”ha detto Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia – ha finalmente capito che l’emendamento richiesto dalla Uil Sicilia, dalla Cgil Sicilia e dal Governo regionale era necessario per prorogare i contratti e per avviare la stabilizzazione dei ventimila precari siciliani. Un risultato importante e non scontato, visto che fino alla fine c’è stato chi ha remato contro”.

“Adesso – ha detto il segretario generale della Cisl Funzione pubblica Gigi Caracausi – bisogna accelerare e compiere presto i passi successivi. Bisogna lavorare a un Piano di razionalizzazione e alla legge. Quindi, Regione e Comuni si rimbocchino le maniche, perché il fine ultimo di questo processo deve essere la stabilizzazione degli oltre ventimila precari. E noi saremo lì, a ‘tallonare’ sia l’esecutivo regionale che le amministrazioni locali. Queste ultime, anzi, dovranno essere obbligate a confrontarsi con i sindacati”.

“Le deroghe introdotte con la norma all’interno della legge di stabilità sono un primo importante passo per consentire le proroghe per tutti i precari. Ma è chiaro – afferma Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia – che la vicenda non si esaurisce lì. Adesso ci vorrà coerenza della classe politica regionale, con il varo immediato della legge, e impegno degli enti locali, che dovranno materialmente realizzare le stabilizzazioni”, dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820