Calcioscommesse, il pm Di Martino rivela: | “Trenta partite sotto inchiesta in serie A”

di Domenico Giardina

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Calcioscommesse, il pm Di Martino rivela: | “Trenta partite sotto inchiesta in serie A”

| martedì 17 Dicembre 2013 - 16:01

Il procuratore Roberto Di Martino ha illustrato i dettagli dell’ultima fase dell’inchiesta “Last Bet” che ha portato in carcere nomi eccellenti del calcio italiano come Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri e ha visto coinvolte decine di giocatori, ultimi della lista Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi. Di Martino ha spiegato che “fino a oggi saranno stati in tutto 200 gli incontri interessati, 30 in serie A, con due diverse associazioni che operavano per truccare gli incontri: la prima più attiva sul massimo campionato italiano, la seconda impegnata su serie B e Lega Pro”.

Il procuratore ha ammesso, con sorpresa, che “gli arresti e le indagini di questi ultimi anni non hanno fermato il calcioscommesse, e questi personaggi hanno continuato a fare quello che hanno sempre fatto anche se in tono minore”. I due mister X, indicati da diversi calciatori come i manipolatori delle partite, sarebbero Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, ritenuti dalla Procura “persone capaci di manipolare  i risultati vendendo pacchetti di partite per cifre elevate nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, sfruttando le proprie conoscenze nell’ambiente dei calciatori e dei dirigenti a qualsiasi livello”.

Uno degli aspetti che più sconvolge è proprio questo: il coinvolgimento non solo dei calciatori, ma anche di dirigenti e allenatori. Gli accordi avvenivano anche a pochi minuti dall’inizio delle partite: “Fino a mezz’ora prima del fischio d’inizio poteva arrivare la proposta per la mediazione. E se veniva accettata, Bazzani o chi per lui, comunicava al dirigente che a sua volta la comunicava ai calciatori”. Bazzani e Spadaro muovevano cifre altissime per manipolare le partite. Fino a 600-700 mila euro per un singolo evento, anche se in alcune intercettazioni si parla di cifre minori (intorno ai 300 mila). Questi soldi “comprendevano – ha spiegato il procuratore Di Martino –  il compenso per l’intermediazione e il denaro che serviva per oliare dirigenti e calciatori”.

Secondo le dichiarazioni rilasciate da Bazzani, “sei giocatori avrebbero ricevuto 25 mila euro a testa per una partita, mentre all’allenatore sarebbero stati dati 70 mila euro. Non è stato possibile capire quale sia stata la partita interessata ma è probabile che queste cifre si riferissero anche a partite di serie A”. Uno scandalo che si sta allargando a macchia d’olio e che potrebbe travolgere l’intero sistema calcistico italiano con conseguenze di estrema gravità. Alcune delle partite sotto esame vedono coinvolte Milan, Lazio e Juventus.

“La vicenda è vicina all’epilogo – ha concluso Di Martino -, l’inchiesta non può andare avanti all’infinito.  Il tempo necessario per avere i risultati dell’incidente probatorio. Cercherò di colmare le lacune che ci sono ancora e depositerò gli atti. Tutta la vicenda si esaurirà nel 2014″.

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