Gasparri indagato a Roma per peculato | “Non mi sono appropriato di nulla”

di Maria Teresa Camarda

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Gasparri indagato a Roma per peculato | “Non mi sono appropriato di nulla”

| martedì 17 Dicembre 2013 - 11:34

Indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di peculato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, a cui questa mattina il nucleo speciale della polizia valutaria della Guardia di Finanza ha notificato l’atto di chiusura delle indagini.

Stando a quanto accertato dalla procura, Gasparri, come presidente del gruppo parlamentare Pdl al Senato, aveva sul conto corrente n.10373 presso la Bnl del Senato, la disponibilità di somme di denaro provenienti dal bilancio del Senato a titolo di contributo al funzionamento dell’Ufficio di Presidenza dello stesso gruppo. Secondo i magistrati della Capitale, il parlamentare si sarebbe appropriato di 600 mila euro destinati all’ex gruppo del Pdl,  utilizzandoli il 22 marzo 2012 per l’acquisto di una polizza vita a lui intestata e i cui beneficiari, in caso di morte dell’assicurato, erano i suoi eredi legittimi.

Il senatore, ex Pdl oggi FI, avrebbe poi proceduto al riscatto anticipato della polizza il primo febbraio 2013 (liquidata in 610.697,28 euro) e alla restituzione dei 600 mila al gruppo Pdl al Senato con due bonifici di 300 mila ciascuno, rispettivamente il 20 febbraio e il 12 marzo 2013 a seguito di specifiche richieste della Direzione amministrativa del Gruppo, ma per la procura di Roma, il reato di peculato “è un reato istantaneo” e poco importa che la somma, oggetto di contestazione, sia stata poi restituita, anche perché il parlamentare avrebbe trattenuto gli interessi così guadagnati, ovvero circa 10 mila euro.

L’analisi dei conti intestati presso la Bnl del Senato al gruppo parlamentare del Pdl, al suo presidente Maurizio Gasparri e al vice Gaetano Quagliariello, ha preso il via da alcune ‘segnalazioni di operazioni sospette’ inviate dallo stesso istituto di credito con riferimento a un arco temporale che va dal gennaio 2010 al marzo 2012. Il provvedimento di chiusura delle indagini è firmato dal procuratore capo Pignatone, dai suoi aggiunti Rossi e Caporale e dai pm titolari dell’indagine, Orano e Pioletti.

“Non mi sono appropriato di nulla! Ritenevo comunque di aver chiarito agli organi competenti in maniera puntuale la vicenda relativa alla gestione dei fondi del gruppo parlamentare del Pdl al Senato”, ha scritto in una nota Maurizio Gasparri. “L’operazione in questione mi era stata proposta dalla banca che da sempre ha i suoi uffici in Senato e tutto è stato fatto con grande trasparenza e nell’interesse del gruppo stesso. E ogni risorsa è stata utilizzata per le finalità del gruppo. Apprendere che nonostante gli elementi forniti questi fatti non siano stati archiviati e anzi siano state avviate ulteriori procedure mi provoca grande turbamento e disagio, ma ho la coscienza tranquilla perché, come sempre, ho operato con correttezza e linearità”.

 

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