L’Ascoli fallisce dopo 115 anni di storia | Addio alla società di Rozzi e Mazzone

di Domenico Giardina

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L’Ascoli fallisce dopo 115 anni di storia | Addio alla società di Rozzi e Mazzone

| martedì 17 Dicembre 2013 - 18:50

Una storia lunga 115 anni, chiusa mestamente in un’aula di tribunale. È quella dell’Ascoli calcio, dichiarato fallito dal tribunale della città marchigiana. Il collegio, presieduto da Raffaele Agostini, ha accolto le richieste di fallimento presentate dalle società creditrici del club e da sette dipendenti.

Nominato un collegio di curatori formato da Franco Zazzetta, commercialista che si è già occupato del secondo fallimento della Sambenedettese, Walter Gibellieri, avvocato, ed Emidio Verdecchia, commercialista, entrambi ex calciatori con competenze specifiche per la gestione di un’azienda calcistica, e che permetteranno alla squadra di portare a termine il suo campionato.

Il giudice delegato Agostini ha spiegato che “il fallimento era inevitabile perché l’insolvenza è palese”. Si chiude così una storia sportiva che ha toccato il suo zenit negli anni ’80, quando la squadra del patron Costantino Rozzi, guidata in panchina da Giovan Battista Fabbri, ottenne un quarto posto in classifica nl 1979/80 che non le permise di raggiungere la coppa Uefa per un soffio. Analogo traguardo venne sfiorato nel 1981/82 con un ottimo sesto posto raggiunto con Carlo Mazzone in panchina.

Insuperabili gli anni di Rozzi presidente, patron passato alla storia per la sua vena scaramantica che lo portava a vestire dei calzini rossi benauguranti durante gli incontri della sua squadra. Nei ventisei anni della sua gestione, dal 1968 al 1994, transitarono da Ascoli Piceno giocatori di ottima caratura come Pietro Anastasi, Josè Dirceu, Giuseppe Iachini, William Brady, Walter Casagrande, Bruno Giordano e un giovane, e ancora acerbo, Oliver Bierhoff.

L’Ascoli fu la prima società italiana a tesserare un giocatore africano. Nel 1981 i bianconeri ingaggiarono l’ivoriano François Zahoui, punta atipica che ebbe pochissima fortuna nel campionato italiano. Soprannominato “Zigulì” dai suoi tifosi, disputò solo undici partite in due stagioni con il Picchio.

L’ultima stagione in serie A dei bianconeri risale al campionato 2006/2007, con Pagliuca, Di Biagio, Pecchia e Delvecchio punti di forza di una squadra che non riuscì ad evitare la retrocessione in B. Dopo sei stagioni in cadetteria, con campionati altalenanti, un’ulteriore retrocessione in Lega Pro prima del fallimento certificato dal tribunale.

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